Garantire la libertà religiosa in Indonesia. Lo chiedono alle autorità di Giakarta
cinque organizzazioni di fedi diverse
La Conferenza indonesiana per la religione e la pace, l’Istituto Wahid, la Comunità
Ahmadiya, l’Alleanza nazionale per la libertà di religione e fede e il Gruppo d’impegno
per la libertà di religione e di credo, sono le organizzazioni che, nei giorni scorsi,
hanno lanciato un appello alle autorità di Giakarta per garantire che tutte le religioni
presenti nel grande arcipelago non siano sottoposte a violenze o discriminazioni.
Secondo quanto scrive l’agenzia Sir, lo spunto per lanciare l’allarme è arrivato dalla
persecuzione in atto verso la “al Qiyadah al Islamiya”, una setta islamica il cui
fondatore Ahmad Moshaddeq – in carcere da ottobre – si proclama nuovo profeta e sostiene
che una sola preghiera quotidiana sia sufficiente a un buon musulmano, mentre il pellegrinaggio
rituale alla Mecca sarebbe una pratica non necessaria. Nell’appello lanciato dalle
cinque organizzazioni, si ricorda al governo indonesiano il principio di uguaglianza
delle fedi e di laicità sancite nell’ideologia che è alla base dello stato: il Pancasila
cioè la filosofia dei cinque principi ovvero la fede in un unico Dio supremo; l’umanità
giusta e civile; l’unità dell’Indonesia; la democrazia guidata dalla saggezza e la
giustizia sociale. (B.C.)