2007-11-23 13:37:32

A Nazareth chiusa la Grotta dell’Annunciazione per analisi sulla roccia che presenta segni di deterioramento. Intervista con l'archeologo padre Michele Piccirillo


A Nazareth la Grotta che, secondo la tradizione fu teatro dell’Annunciazione narrata nel Vangelo di San Luca, è chiusa da qualche tempo e lo resterà per circa tre mesi. Nella Grotta sono visibili infatti segni di deterioramento e sono in corso analisi per stabilire, eventualmente, un piano di intervento per il restauro e il rafforzamento della roccia, particolarmente friabile. Per almeno tre mesi, dunque, non sarà dunque possibile l’accesso all’interno della Grotta, finora consentito a tutti i pellegrini. La Basilica inferiore e quella superiore, invece, sono e resteranno aperte ai fedeli. Nella Grotta, intanto, è iniziata l’acquisizione dei dati, attraverso il posizionamento di sensori computerizzati. Ascoltiamo, al microfono di Amedeo Lomonaco, padre Michele Piccirillo, archeologo e francescano della Custodia di Terra Santa.RealAudioMP3


R. - Abbiamo messo dei sensori all’interno della Grotta per misurare l’umidità: questo ci darà la possibilità poi di intervenire sulla roccia. C’è un problema molto grave di umidità: la roccia si sta sfaldando.
 
D. - In particolare, quali segni di deterioramento destano maggiore preoccupazione?

 
R. - Chi Conosce la pietra di Nazareth sa moto bene che è molto polverosa: è un calcare molto tenero che si decompone per l’alta percentuale di umidità; in particolare, c’è polvere che scende dal tetto. Prima la Grotta, nella vecchia chiesa francescana, era all'interno di un'edicolache, da una parte, l’ha preservata e dall’altra, però, ha conservato all’interno l’umidità; togliendo i marmi, è seguita questa reazione che adesso stiamo cercando di fermare: sono stati già fatti degli esami presso il Centro ateneo dell’Università di Firenze, dove si spera di esaminare accuratamente la roccia. Probabilmente, per le analisi serviranno più di tre mesi e poi, dopo la festa dell’Annunciazione a marzo, ci sarà bisogno dell’intervento.

 
D. - Ci sono anche altre cause all’origine di questo processo?

 
R. - La causa principale è il continuo flusso di gente nella Grotta: i troppi pellegrini. Tutti vogliono entrare. Quindi si è deciso di chiuderla per precauzione.

 
D. - L’accesso all’interno della Grotta che finora era garantito a tutti i pellegrini, sarà assicurato anche in futuro?

 
R. - Se la roccia veramente verrà consolidata, come io penso dopo aver visto il campione, si potrà di nuovo ritornare nella Grotta; altrimenti, saranno i tecnici a dirci cosa bisognerà fare per la sua conservazione.

 
D. - Padre Piccirillo, oltre alla Grotta dell’Annunciazione ci sono anche altri luoghi, in Terra Santa, che hanno bisogno di indagini preliminari ed eventualmente di interventi?

 
R. – Sono tanti. Un po’ in tutti i luoghi visitati dai turisti, in questo caso dai pellegrini: penso alla Cappella sul Monte degli Ulivi a Betfage: anche lì ci sono gravi problemi di umidità.







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