Rapporto di Medici Senza Frontiere sull'Ituri: la popolazione è prigioniera di violenze
sessuali e brutalità
Nonostante una diminuzione generale dell’intensità e della frequenza dei conflitti
nel martoriato distretto dell’Ituri, nella Repubblica Democratica del Congo, la popolazione
civile continua a subire livelli di violenza intollerabili. E’ quanto denuncia l’organizzazione
‘Medici Senza Frontiere’ che in un rapporto intitolato “Violenze sessuali in Ituri,
i civili sono sempre le prime vittime”, prende in esame “le atroci violenze sessuali
e le conseguenze umanitarie delle operazioni militari condotte nel 2007 nell’ambito
del “processo di pacificazione nella regione”. Ogni mese – si legge nel rapporto –
da 50 a 120 persone vittime di violenza sessuale continuano ad arrivare al Bon Marché
Hospital a Bunia, capitale della regione dell’Ituri. Le operazioni militari – rileva
infine l’organizzazione Medici Senza Frontiere – continuano ad essere violenze contro
la popolazione civile. Per questo, è necessario aumentare l’offerta di assistenza
medica e servizi sociali nella regione. Si stima che, attualmente, nell’Ituri più
di 150 mila sfollati non siano in grado di tornare a casa perché in una situazione
di estrema miseria, sono particolarmente vulnerabili. (A.L.)