Procedono le attività di soccorso nella miniera di Donetsk, in Ucraina, dove ieri
un’esplosione ha causato decine di morti
Sale a 69 il bilancio delle vittime dell’esplosione avvenuta ieri in una miniera di
carbone vicino a Donetsk, nell’Ucraina orientale. Scese ad oltre mille metri di profondità,
le quaranta squadre di soccorso hanno riportato in superficie centinaia di minatori;
31 uomini risultano ancora dispersi. Il premier Viktor Yanukovich si è recato sul
posto per seguire le operazioni di soccorso e portare sostegno alle famiglie delle
vittime, per quello che è considerato uno dei più gravi disastri minerari nella storia
dell’ex repubblica sovietica. Al momento della deflagrazione, dovuta ad un’elevata
concentrazione di metano, si trovavano sotto le gallerie, parte del complesso fatiscente
delle miniere di Donbass, oltre 450 minatori. Il quotidiano digitale Korrespondet.net
riferisce che sarebbero ancora accesi gli incendi innescati dall’esplosione. Le autorità
della regione proclamano inoltre tre giorni di lutto. Le vittime di Donetsk sono solo
le ultime di un lungo elenco: nel settembre scorso, 13 minatori erano morti per una
fuga di gas in una delle più grandi miniere dell’Ucraina, teatro nel 2002 di un altro
incidente costato la vita a 20 minatori. Al 2000 risale invece la tragedia più grave
dell’era post- sovietica: nella miniera di carbone di Luhansk persero la vita 80 persone.
(C.D.L.)