2007-11-19 15:36:54

In Italia, il Centro Studi Minori e Media chiede ai mezzi di informazione maggiore responsabilità nel concorrere alla formazione della personalità dei bambini


“Una buona educazione è il frutto di una buona comunicazione a livello interpersonale, in famiglia come a scuola, e a livello sociale e massmediale”. A ricordarlo è Isabella Poli, direttore scientifico del Centro Studi Minori e Media, alla vigilia del 18.mo anniversario della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, che si celebra domani. “Se il tempo trascorso dai bambini davanti alla tv o in Internet o con i videogiochi – si legge in una nota – è pari, quando non superiore, al tempo trascorso a scuola”, i media sono “un’agenzia educativa che concorre alla formazione della personalità nella crescita dei bambini”. Da questo – riferisce l’agenzia Sir - deriva la “responsabilità dei media nei confronti dei minori”, che “non si deve configurare solo come tutela e protezione da contenuti potenzialmente dannosi, ma anche come promozione di contenuti funzionali ad uno sviluppo psicofisico equilibrato nel bambino”. “Il processo di convergenza dei media in atto – dichiara la presidente del Centro Studi Minori e Media, Laura Sturlese – impone regole nuove a livello nazionale e comunitario”, tenendo presente che “il cellulare sta diventando per i ragazzi il mezzo preferito di comunicazione interpersonale”. E proprio sull’uso del cellulare da parte dei minori, il Centro Studi Minori e Media ha svolto quest’anno, in collaborazione con l’Università di Firenze, un’indagine, che sarà presentata il 14 dicembre a Firenze. (A.L.)







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