2007-11-18 14:34:38

All’Angelus, l’appello del Papa per le popolazioni del Bangladesh devastato dal ciclone Sidr. Il Santo Padre invita i fedeli a confidare nell’amore di Gesù anche di fronte alle calamità naturali


Benedetto XVI è vicino alle popolazioni del Bangladesh devastato dal ciclone Sidr. All’Angelus, in Piazza San Pietro, il Papa ha rivolto un appello alla comunità internazionale, affinché si prodighi per aiutare quanti sono provati da questa calamità naturale. Il Papa ha anche ricordato la figura di Antonio Rosmini, che verrà beatificato oggi pomeriggio a Novara. Quindi, ha chiesto il bando delle mine antiuomo, in occasione dell’apertura di una Conferenza internazionale su questi terribili ordigni, al via oggi in Giordania. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3
 

 
Anche di fronte alle calamità naturali, raccogliamo l’invito di Gesù ad affrontare gli eventi quotidiani, “confidando nel suo amore provvidente”. E’ l’esortazione di Benedetto XVI, che all’Angelus ha rivolto un pensiero speciale alle popolazioni del Bangladesh, devastato da un terribile ciclone che ha seminato morte e distruzione. Il Papa ha assicurato la sua vicinanza a quanti soffrono ed ha lanciato un accorato appello:

 
"Faccio appello alla solidarietà internazionale, che già si è mossa per far fronte alle immediate necessità. Incoraggio a porre in atto ogni possibile sforzo per soccorrere questi fratelli così duramente provati".

 
Prima dell’appello per il Bangladesh, il Papa si è soffermato sulla pagina evangelica della domenica, che riferisce dell’esortazione di Gesù ai suoi discepoli affinché non abbiano paura, ma affrontino con coraggio e fiducia le incomprensioni e le persecuzioni. Sin dall’inizio, ha detto il Pontefice, la Chiesa “vive nell’attesa orante del suo Signore, scrutando i segni dei tempi e mettendo in guardia i fedeli dai ricorrenti messianismi, che di volta in volta annunciano come imminente la fine del mondo”:

 
"In realtà, la storia deve fare il suo corso, che comporta anche drammi umani e calamità naturali. In essa si sviluppa un disegno di salvezza a cui Cristo ha già dato compimento nella sua incarnazione, morte e risurrezione. Questo mistero la Chiesa continua ad annunciare ed attuare con la predicazione, con la celebrazione dei sacramenti e la testimonianza della carità".

 
“Non temiamo per l’avvenire”, ha proseguito, “anche quando esso ci può apparire a tinte fosche, perché il Dio di Gesù Cristo che ha assunto la storia per aprirla al suo compimento trascendente” ne è “il principio e la fine”.
 
"Egli ci garantisce che in ogni piccolo ma genuino atto di amore c’è tutto il senso dell’universo, e che chi non esita a perdere la propria vita per Lui, la ritrova in pienezza".

 
Benedetto XVI ha quindi rivolto il pensiero all’odierna Beatificazione di Antonio Rosmini, tratteggiando la figura e il carisma di questo sacerdote e uomo di cultura, “animato da fervido amore per Dio e per la Chiesa”:

 
"Testimoniò la virtù della carità in tutte le sue dimensioni e ad alto livello, ma ciò che lo rese maggiormente noto fu il generoso impegno per quella che egli chiamava “carità intellettuale”, vale a dire la riconciliazione della ragione con la fede. Il suo esempio aiuti la Chiesa, specialmente le comunità ecclesiali italiane, a crescere nella consapevolezza che la luce della ragione umana e quella della Grazia, quando camminano insieme, diventano sorgente di benedizione per la persona umana e per la società".
 
Il Papa ha poi sottolineato l’esempio di carità offerto dalle persone consacrate ed in particolare da quelle chiamate alla contemplazione nei monasteri di clausura. A loro, alle quali la Chiesa dedica una Giornata speciale il prossimo 21 novembre, dobbiamo tanto, ha detto, ribadendo che i monasteri sono delle oasi spirituali le quali ci indicano che Dio e il suo amore sono l’ultima ragione per cui vale la pena vivere. Parole corredate da una profonda riflessione proprio sulla forza dell’amore cristiano:

 
"La fede che opera nella carità è il vero antidoto contro la mentalità nichilista, che nella nostra epoca va sempre più estendendo il suo influsso nel mondo".
 Il Papa non ha mancato di fare riferimento all’Assemblea degli Stati che hanno sottoscritto la Convenzione contro le mine antiuomo, al via oggi in Giordania. La Santa Sede, ha ricordato, è uno dei principali promotori della Convenzione. Ha, così, espresso l’augurio e l’incoraggiamento per il buon esito della conferenza, “affinché questi ordigni, che continuano a seminare vittime, tra cui molti bambini, siano completamente banditi”. Infine, salutando i pellegrini di lingua francese, ha ricordato che ricorre oggi la Giornata internazionale contro gli incidenti stradali. Il Papa ha chiesto diraddoppiare gli sforzi per essere prudenti, al fine di proteggere la propria vita e quella degli altri”.







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