2007-11-16 14:26:44

Rafforzare l’impegno contro ogni forma di schiavitù: l’esortazione di mons. Marchetto all’incontro in Ghana su “Migrazioni e nuove schiavitù”


Spezzare le catene delle nuove schiavitù: è l’appello lanciato dall’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e itineranti, all’incontro su “Migrazioni e nuove schiavitù”, in corso a Cape Coast, in Ghana. L’evento è stato promosso dal Consiglio delle Conferenze episcopali europee (CCEE) e dal Simposio delle conferenze episcopali d’Africa (SECAM). Sui punti salienti del discorso di mons. Marchetto, il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

 
La Chiesa è fortemente impegnata “contro le moderne forme di schiavitù” con i “suoi insegnamenti e le sue azioni, ispirate al Vangelo”: è quanto sottolineato dall’arcivescovo Agostino Marchetto, che ha ribadito la necessità di “rispettare la dignità di ogni persona”, soprattutto se in situazione di bisogno. Il presule ha sottolineato che le radici dell’ “orrendo fenomeno delle nuove forme di schiavitù” vanno ricercate soprattutto nell’enorme disparità economica tra i Paesi poveri e quelli ricchi”. Una condizione, ha costatato, che costringe tante persone a lasciare la propria terra per cercare migliori opportunità di vita all’estero. Nel suo articolato intervento, mons. Marchetto ha rammentato che anche se per l’Organizzazione internazionale del Lavoro le persone ridotte in schiavitù sono circa 12 milioni, alcuni studi fanno alzare questo dato sino alla drammatica cifra di 27 milioni.

 
Riecheggiando poi l’Istruzione Erga migrantes caritas Christi, mons. Marchetto ha messo l’accento sulla promozione di un’“autentica cultura dell’accoglienza”. D’altro canto, ha ricordato, il documento ribadisce il diritto di ognuno a “non emigrare”, ovvero la certezza di "veder rispettati i propri diritti” nella terra d’origine. Il presule ha sottolineato la piaga dei bambini-soldato e sulle donne vittime della prostituzione. Quindi, ha auspicato che la celebrazione, quest’anno, del Bicentenario dell’Abolizione della schiavitù sia un’occasione per sensibilizzare i governi e le società civili a non permettere nuove forme di schiavitù più disgustose di quelle passate. Dal traffico degli esseri umani, che coinvolge tragicamente tante donne nei Balcani, allo sfruttamento di popoli indigeni, come i pigmei in Africa, mons. Marchetto ha indicato tutta una serie di situazioni che stanno particolarmente a cuore alla Santa Sede. In tale contesto, il presule ha ricordato che la Chiesa “non è mai stata indifferente o silenziosa di fronte alle moderne forme di schiavitù”.

 
La Chiesa, infatti, ha proseguito, attraverso le sue strutture di carità, le sue congregazioni come anche le conferenze episcopali nazionali assiste senza risparmio di forze le vittime della schiavitù aiutandole a liberarsi e a reintegrarsi nella società. Mons. Marchetto ha così ricordato i risultati ottenuti attraverso una rete costituita dalle Caritas locali e dalle organizzazioni cristiane impegnate nella lotta alla tratta di esseri umani. L’arcivescovo Marchetto si è infine congratulato con il Consiglio d’Europa per l’imminente entrata in vigore della Convezione contro il traffico di essere umani.







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