Pressioni di Stati Uniti e Gran Bretagna perché il Pakistan revochi lo stato di emergenza
Sempre alta la tensione in Pakistan, dove migliaia di agenti hanno impedito alla leader
dell’opposizione Benazir Bhutto, agli arresti domiciliari a Lahore, di partecipare
alla marcia contro lo stato di emergenza. La Bhutto ha escluso i negoziati con il
presidente Musharraf, ne ha chiesto le dimissioni minacciando di non partecipare alle
elezioni di gennaio. Sempre più forti intanto le pressioni di Usa e Regno Unito perché
siano revocate le misure d’emergenza e il voto sia “libero ed equo''.
Il
ritorno dell’ex premier, Benazir Bhutto, in Pakistan era considerato il modo migliore
per ricompattare il Paese, oggi, però, più che mai diviso. Ma allora quali sono stati
gli elementi che hanno scompaginato i precedenti accordi tra il presidente Musharraf
e la signora Bhutto? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Emanuele Giordana, direttore
dell’agenzia giornalistica “Lettera 22