Più di cinque milioni di firme presentate da Sant'Egidio all'ONU per la moratoria
universale della pena capitale
Il momento è decisivo, molto importante per tutti coloro che da anni chiedono l’approvazione
di una risoluzione per una moratoria universale della pena capitale. Oggi a New York
cominciano i lavori della terza Commissione dell’assemblea generale che nei prossimi
giorni voterà la risoluzione per poi arrivare a dicembre alla ratifica in assemblea
generale. Un voto non vincolante ma dal forte valore morale. Sono state oltre cinque
milioni e 200 mila le firme presentate al Palazzo di Vetro nei giorni scorsi da Sant’Egidio
e dalla coalizione mondiale contro la pena di morte, raccolte in 154 Paesi di tutto
il globo. “E’ un segnale del mondo, ha spiegato Mario Marazziti della Comunità di
Sant’Egidio, che chiede la moratoria universale ed è significativo che le firme raccolgano
esponenti di tante religioni e di tante culture a dimostrazione di un’importante fronte
morale interreligioso ed interculturale”. 90 i Paesi circa che hanno detto “no” alla
pena di morte, 43 gli abolizionisti de facto cioè che non eseguono sentenze da 10
anni. Per la prima volta, più della metà dei Paesi del mondo non fa uso della pena
di morte e l’Africa è il continente che sta cambiando più rapidamente con importanti
adesioni al fronte abolizionista negli ultimi tempi di paesi come Rwanda e Gabon.
Ciò che ribadisce Sant’Egidio, è che non si tratta quindi di una risoluzione italiana
o europea. Compaiono 83 Paesi tra cui autori e co-sponsor a significare che tutti
i continenti sono rappresentati. Di qui la possibilità che l’opposizione, guidata
da Singapore che contrasta la risoluzione perché ritenuta una questione europea, sia
destinata a fallire. Questo sentire contro la pena di morte sta crescendo nel mondo,
spiega Marazziti, segno della volontà di una giustizia che sappia punire il crimine
ma lavorare nel rispetto della vita umana. “La pena di morte legittima una cultura
di morte. Nessuno ha il diritto di intervenire sulla vita umana, solo Dio”: sono le
parole che il cardinale Martino ha affidato a Marazziti proprio per questa occasione.
Un video nel quale il presidente del Pontificio consiglio Giustizia e pace dice che
la pena di morte non è la maniera di fare giustizia e che sceglierla di abolirla completamente
sarà una scelta di vita, di progresso, una scelta più umana. (A cura diFrancescaSabatinelli)