2007-11-10 15:44:23

Lettera dei vescovi USA al segretario di Stato americano, Rice, sul nucleare iraniano: “Lavorare per una soluzione diplomatica”


La prospettiva di un Iran dotato di armi nucleari è “inaccettabile”, ma gli Stati Uniti e gli altri Paesi devono rinunciare alla retorica della guerra e impegnarsi per “soluzioni diplomatiche”: e' l'ammonimento contenuto in una lettera che la Conferenza episcopale statunitense ha inviato al segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, esprimendo la “profonda preoccupazione” della Chiesa cattolica. “L’Iran ha minacciato i suoi vicini, particolarmente Israele, e contribuisce a una vasta instabilità nella regione”, scrive il vescovo di Orlando, in Florida, mons. Thomas Wenski, a nome dei vescovi. Nello stesso tempo, però - aggiunge il presule - le ipotesi di un ricorso alla forza da parte degli USA sono preoccupanti. “Da un punto di vista morale – si legge - in assenza di una minaccia immediata contro gli Stati Uniti o i nostri alleati, un'azione militare costituirebbe un atto di guerra preventiva''. Per la Chiesa - sottolinea il vescovo Wenski - lanciare un attacco preventivo senza adeguate e serie ragioni “non può non sollevare serie questioni morali e giuridiche”. “Se la prospettiva di un Iran con armi nucleari è pericolosa - affermano i vescovi statunitensi - nello stesso tempo l’Iran non è una minaccia nucleare immediata”. I presuli esortano infine la Rice a proseguire sulla strada della diplomazia, salutando con favore l'impegno in questo senso espresso dal segretario di Stato. (R.M.)







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