2007-11-09 15:23:27

Vertice ibero-americano in Cile


La coesione sociale latinoamericana è al centro del 17.mo Vertice iberoamericano che si è aperto ieri a Santiago del Cile. Una riunione, in programma fino a domani, alla quale partecipano i rappresentanti di 20 nazioni ed i delegati di Spagna e Portogallo. Parallelamente si è aperto, sempre in Cile, il vertice dei Popoli che gli organizzatori non intendono però mettere in contrapposizione con l’assise di Santiago. Il servizio di Benedetta Capelli:RealAudioMP3


Lanciare un programma di interventi in linea con i problemi della gente: così il ministro degli Esteri cileno, Alejandro Foxley, ha spiegato il senso del vertice di Santiago del Cile. Una riunione, alla quale interverrà anche il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, e che produrrà due documenti: il Piano d’azione per i prossimi 12 mesi e la cosiddetta “Dichiarazione di Santiago”. Nessuna attenzione ai casi specifici come Cuba, Venezuela e Bolivia, “per evitare - ha detto- Foxley - polemiche sul diritto di questa o quella nazione di fregiarsi del titolo di 'democratica'”. Dunque, riflettori puntati sulle conseguenze della globalizzazione, che se da un lato ha fatto crescere l’economia - in incremento negli ultimi 5 anni del 4,5 per cento - ha consentito dall’altro la disuguaglianza sociale, l’emarginazione, l’iniquità. La regione è ricca di materie prime, ma sembra incapace di produrre un modello economico autonomo nonostante i buoni dati dell’inflazione, scesa al 6,4 per cento rispetto all’849 per cento di dieci anni fa. Manca però l’innovazione e la ricerca che renda questa economia concorrenziale rispetto alle economie occidentali. La discussione al vertice di Santiago è ripartita dai risultati della scorsa edizione, tenutasi in Uruguay, che aveva dibattuto sulle conseguenze delle migrazioni all’interno delle economie e delle società nei Paesi iberoamericani. Ma si è partiti anche dagli incontri di Madrid di giugno, dove si è discusso di una profonda ristrutturazione della società latina e caraibica in senso più democratico ed egualitario. Si concluderà sabato nello stadio Nazionale di Santiago, il vertice dei popoli che si è aperto ieri nella capitale cilena. Un appuntamento scandito da conferenze, seminari e dibattiti. Sono attese all’interno dell’impianto almeno 20 mila persone che ascolteranno gli interventi di alcuni presidenti come Evo Morales (Bolivia), Daniel Ortega (Nicaragua), Rafael Correa (Ecuador), Hugo Chávez (Venezuela). “Un incontro di movimenti e organizzazioni sociali e politiche di base” hanno precisato gli organizzatori, sgombrando il campo a quanti hanno definito la riunione un contro-vertice rispetto alla conferenza iberoamericana. Si attende anche la messa a punto di un documento che verrà consegnato proprio ai partecipanti del vertice di Santiago.








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