Uruguay: il Senato vota la depenalizzazione dell’aborto. L'appello dei vescovi
Un’esigua maggioranza al Senato ha approvato ieri in Uruguay un articolo di legge
che depenalizza l’aborto. La norma consente alle donne di interrompere la gravidanza
entro le prime 12 settimane della gestazione, ma solo a particolari condizioni: l’aborto
è consentito se il feto è malformato o se sussistono rischi per la vita della madre.
Oppure ancora se la donna dimostra di trovarsi in condizioni economiche svantaggiate,
di soffrire problemi di salute o legati all’età, o di vivere in condizioni familiari
problematiche. L’iter normativo prevede che la legge ora passi all’esame della Camera,
ma il Presidente della repubblica uruguaiano, Tabaré Vázquez, ribadisce fin d’ora
la sua contrarietà alla norma e pone il veto sull’approvazione definitiva. I vescovi
dell’Uruguay intervengono in difesa della vita “in tutte le sue fasi”, e ribadiscono
- si legge in un comunicato sul tema pubblicato lo scorso 6 luglio – che il valore
della vita non è solo un imperativo della morale religiosa ma il fondamento etico
su cui si costruisce la dignità e la speranza di ogni famiglia. “L'ordine giuridico,
che ha le sue radici nella natura umana – aggiungono i presuli - non è arbitrario
né capriccioso e non può essere sottoposto alle maggioranze occasionali. “Ci appelliamo
a coloro che hanno responsabilità di legiferare sui diritti umani – concludono - diritti
che sono il fondamento ultimo di una società giusta e solidale". (A cura di Claudia
Di Lorenzi)