COMECE per una strategia dell’UE a favore di coppie e famiglie
La Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (COMECE) ha presentato stamani,
a Bruxelles, il documento dal titolo “Proposta per una strategia dell’Unione Europea
a favore delle coppie e delle famiglie”. Gli obiettivi indicati sono quindi quelli
di “aiutare le coppie sposate” e “sostenere i genitori nei loro compiti educativi”.
Vengono caldeggiate “iniziative politiche”, tra cui quelle volte a prevenire i divorzi,
a conciliare la vita professionale e familiare e a combattere la violenza domestica.
Nel testo si analizzano anche le difficoltà per le coppie in Europa: tra queste, “l’implosione
demografica” e il tasso di divorzio in costante ascesa presentano “alti costi, sociali
e finanziari, per la società europea”. Tra i vari dati, si sottolinea che dal 1980
al 2005 il numero di divorzi è aumentato di oltre il 50 per cento”. Si tratta di costi
legati, direttamente o indirettamente, “alle difficoltà delle coppie di mantenere
rapporti stabili” e di promuovere il matrimonio come migliore forma di unione. La
questione, diventata sempre più urgente, è su come aiutare le coppie quando affrontano
crisi serie. E’ quindi interesse dell’Europa sostenere e rinforzare – si legge nel
documento - “il rapporto stabile e responsabile tra uomo e donna, di cui il matrimonio
è l’espressione ideale”. La crisi della famiglia – si sottolinea nel testo - è una
crisi della società moderna che presenta aspetti e dinamiche nuove. “L’emancipazione
delle donne, che è uno sviluppo benvenuto”, ha comportato ad esempio nuove sfide:
uomini e donne – si osserva nel documento - si confrontano per tradurre la nuova dimensione
paritaria “in un rapporto stabile che possa rispondere alla sfida multipla di gestire
carriere professionali paritarie allevando figli in contesti a volte difficili e avendo
anche cura, in diversi casi, di membri anziani della famiglia”. Il risultato è molto
spesso, la rottura della coppia e della famiglia, che può avere conseguenze psicologiche
molto negative, soprattutto per i bambini. Anche la violenza domestica è causa di
destabilizzazione dei legami familiari: da questo deriva, secondo la COMECE, la necessità
“di individuare contromisure a livello europeo”, anche al fine di prevenire “la delinquenza
giovanile”, spesso conseguenza di “modelli di comportamento familiari”. Il testo si
sofferma quindi sull’importanza di eliminare le discriminazioni “in materia di trattamento
fiscale o diritti pensionistici” nei confronti di chi decide di rimanere a casa per
occuparsi dei figli, almeno fino al terno anno di età. Si ricorda poi che le politiche
regionali europee non dovrebbero escludere “l’utilizzo di fondi per iniziative volte
a migliorare le condizioni generali di alloggio per le coppie a basso reddito”. La
COMECE propone anche una riduzione delle aliquote IVA per “prodotti essenziali per
la cura e la crescita dei bambini”. Per scongiurare i rischi cui sono esposti, occorre
anche “bandire i videogiochi più brutali” attraverso “specifici strumenti legislativi”
e aiutare i genitori a controllare l’uso, da parte dei figli, di Internet e cellulari.
Per salvaguardare la salute dei bambini in Europa, dove un piccolo su quattro è in
soprappeso, diventa inoltre prioritario strutturare correttamente i comportamenti
alimentari. Un ruolo essenziale è anche quello della “prevenzione dell’abuso di alcol
e droghe”. Si auspicano, poi, agevolazioni per i ricongiungimenti delle famiglie di
immigrati da considerarsi una sfida chiave per l'integrazione e un maggiore sostegno
alle persone con figli affetti da patologie mentali. (A.L.)