2007-11-04 09:23:43

Domani al Palacongresso di Rimini, i funerali di Don Oreste Benzi. La testimonianza di un ragazzo liberato dalla schiavitù della droga


Migliaia di persone renderanno domani l’ultimo commosso saluto a don Oreste Benzi, scomparso venerdì in seguito ad un attacco cardiaco. I funerali si terranno alle 10.30, al Palacongressi di Rimini, e ci saranno anche donne costrette a prostituirsi, senza fissa dimora e persone segnate dalla piaga della tossicodipendenza che hanno trovato, ad un certo punto della loro vita, un grande aiuto: quello dato amorevolmente e gratuitamente da don Oreste e dai volontari della comunità Papa Giovanni XXIII, fondata dal sacerdote romagnolo. Ascoltiamo al microfono di Amedeo Lomonaco la testimonianza di Gianluca, ex tossicodipente, che ricorda l’incontro con don Oreste:RealAudioMP3

R. – Praticamente io lo ho vissuto come un miracolo, soprattutto rileggendo la storia della mia vita e imparando a leggere i segni che il Signore mi metteva davanti. Io ho incontrato don Oreste in stazione, da solo; mi sono sentito chiamare e lui mi ha portato via. Ero sulla strada e invece adesso faccio parte dello staff delle persone che vanno a raccogliere i disperati sulle strade; sono l’unico, fra gli operatori, che è passato per quell’esperienza.
 
D. – Quindi, tu che ti sei affidato completamente a don Oreste Benzi, cerchi ora altre persone che si affidino completamente all’amore vero e gratuito…

 
R. – Si, ma cerco anche di dare una possibilità alle persone di vivere in un altro modo. Adesso il vivere sulla strada è cambiato: le persone che vivono sulla strada sono portate alla disperazione da quello che la società gli mette davanti e che gli toglie...

 
D. – Oggi si vive infatti, oltre al dramma della droga, anche quello di una società “drogata”, troppo lontana dai veri valori…

 
R. – Si, è una società che ti porta lontano dai veri valori: questo io lo ho vissuto personalmente. Questa è una cosa che cerchiamo di far capire: è da qui che comincia il momento di rinascita di una persona. Si devono inquadrare bene i valori giusti, i valori per i quali è importante vivere.

 
D. – Cosa ti senti di dire oggi ad un ragazzo che sta vivendo la stessa esperienza drammatica che tu hai vissuto?

 
R. – Di cercare di non stare da solo e di guardarsi intorno, perché c’è sempre qualcuno che ti allunga la mano. Anche se non può sembrare così, c’è sempre qualcuno.

Don Oreste Benzi, con il suo premuroso impegno al servizio di persone segnate da situazioni drammatiche, lascia patrimoni di inestimabile valore, veri e propri baluardi contro le ingiustizie in diversi Paesi del mondo. Ricchezze che continuano a risplendere grazie all’opera dell’Associazione Papa Giovanni XXIII. Su queste eredità, ascoltiamo al microfono di Luca Collodi, don Aldo Bonaiuto, della Comunità Papa Giovanni XXIII:RealAudioMP3

R. – Ci lascia un grande impegno, quello di continuare, cioè, a condividere la vita degli ultimi nei 27 Stati in cui siamo presenti e dove l’Associazione “Papa Giovanni XXIII” opera; la Comunità opera dando da mangiare a circa 60 mila persone ogni giorno, ma anche cercando di rimuovere le cause che provocano ingiustizie. Don Oreste diceva sempre che “non si può fare per carità ciò che va fatto per giustizia”. La carità e la giustizia devono camminare insieme. Don Oreste era veramente un profeta dei nostri tempi, che spesso gridava nei tanti deserti di indifferenza, di superficialità e di profitti. Anche quando sembrava essere del tutto fuori dal coro, don Oreste continuava sempre, fino all’ultimo momento ed imperterrito, a proclamare la propria fede e quei principi e quei valori che non lo hanno mai lasciato.







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