In Sudan, almeno 60 morti per un’epidemia di febbre della Rift Valley
“Un’epidemia di febbre della Rift Valley in Sudan ha colpito almeno 125 persone, uccidendone
60”. Lo ha confermato alla MISNA John Rainford, portavoce dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità (OMS), secondo cui “l’epidemia avrebbe avuto origine nelle regioni del
White Nile, Sennar e Jazeera”, nel centro e nel sud del Paese. “La mortalità di quasi
il 50% delle persone contagiate è considerata molto alta – ha detto Rainford - e potrebbe
significare una particolare aggressività del ceppo virale in questione”. Indagini
sanitarie nelle zone colpite sono già in corso e una squadra di medici dell’OMS e
del ministero della Sanità di Khartoum sono stati inviati sul posto. La febbre della
Rift Valley, che colpisce particolarmente il bestiame, viene trasmessa dagli animali
alle persone attraverso zanzare o il contatto con il sangue del bestiame infetto.
In una minoranza di casi, la sua diffusione nell’uomo può portare a meningiti e a
diffuse emorragie interne spesso letali. Non esiste un antidoto per gli esseri umani.
Nel gennaio scorso, un’epidemia di febbre della Rift Valley in Kenya aveva causato
la morte di oltre 150 persone. (R.M.)