2007-11-02 15:00:33

Il cardinale Ruini presiede la Messa per i defunti al Cimitero del Verano


La preghiera come cammino verso il bene di fronte alla ferocia della cronaca quotidiana: questa la riflessione principale dell’omelia che il cardinale vicario Camillo Ruini ha pronunciato ieri a Roma. Al Cimitero del Verano, infatti, il porporato ha celebrato una Santa Messa in suffragio di tutti i fedeli defunti della Diocesi di Roma. Il servizio di Isabella Piro. RealAudioMP3

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È stata la cronaca più recente a fare da filo conduttore all’omelia del cardinale Camillo Ruini, pronunciata ieri pomeriggio, durante la Messa in suffragio di tutti i fedeli defunti della diocesi di Roma. Immediato infatti il richiamo alla vicenda di Giovanna Reggiani, la donna morta dopo essere stata sequestrata e seviziata nel quartiere Tor di Quinto. Un episodio da cui il Cimitero romano del Verano si allontana, ha detto il porporato, in quanto “luogo di pace e di preghiera, lontano dal rumore di ogni giorno e dall’affaticarsi della vita quotidiana”.

 
“Lontano, soprattutto, dal peso della cronaca oscura di ogni giorno, che sembra a volte un pantano di malvagità e di peccato. Siamo tutti ancora turbati: ci ha toccato quella ferocia insensata e ci spinge a rinnovare il nostro sentimento di vicinanza a tutti coloro che sono in pericolo o nella sofferenza”.

 
Episodi come questi, ha continuato il cardinale Riuni, ci spingono a “rinnovare la nostra volontà di essere vigilanti nella maniera più efficace possibile”. Ma soprattutto “ci spingono a pregare perché solo il Signore può illuminare le nostre menti e volgere al bene i nostri cuori”. Per ottenere questo cambiamento, ha continuato il porporato, dobbiamo quindi seguire la strada indicataci dal Vangelo: una strada “ripida, in salita, controcorrente”, ma che tutti possiamo percorrere:

 
“Questa strada è una strada difficile, ma percorribile. Anzi, tanti l’hanno già percorsa, e tanti continuano a percorrerla e noi, qui, preghiamo per essere tra questi che percorrono questa strada e che la percorrono fino alla sua meta definitiva”.

 
“L’uomo cresce stando vicino a Dio e appassisce allontanandosi da lui – ha concluso il cardinale Ruini – questa sia la certezza della nostra vita e la bussola del nostro cammino”.

 
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