2007-11-02 12:46:06

Il cardinale Arinze: le nostre preghiere e i nostri sacrifici aiutano le anime del Purgatorio a salire in cielo


Sul senso dell'odierna Commemorazione di tutti i fedeli defunti ascoltiamo il cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, al microfono di Giovanni Peduto:RealAudioMP3


R. – La Chiesa commemora i nostri fratelli e le nostre sorelle morti in stato di grazia, ma non proprio totalmente purificati, non ancora in cielo: arriveranno certo in cielo, ma per il momento soffrono in Purgatorio. Ma quanto devono soffrire in Purgatorio? Noi non lo possiamo sapere, Dio solo lo sa. La Chiesa ci insegna che le nostre preghiere, la Santa Messa specialmente, i nostri sacrifici, le nostre opere, le nostre elemosine possono aiutare queste anime che si trovano in Purgatorio affinché si avvicini il giorno per la loro salita in cielo. C'è poi l'indulgenza plenaria: quando si riesce a ottenerla per una di queste anime, esse vanno subito in cielo. Noi dobbiamo, quindi, pregare per loro: così possiamo aiutare le anime del Purgatorio.

 
D. – Eminenza, si usa dire oggi, quando muore una persona, che è tornata alla Casa del Padre: ma questo vuol dire che quell’anima è già in Paradiso?

 
R. – La gente presente ad un funerale non ha autorità di canonizzare nessuno. Possono sperare che sia arrivata alla Casa del Padre in cielo, ma può ugualmente essere possibile che quella persona in realtà si trovi in Purgatorio. Soltanto quando una persona è canonizzata o beatificata siamo certi che sia in cielo. Solo Dio sa se quella persona è già in cielo, noi non possiamo saperlo e quindi preghiamo per quella persona, perché potrebbe anche essere in Purgatorio. Se è, invece, già in cielo, Dio utilizzerà tutte quelle preghiere certamente per un’altra persona.

 
D. – Noi possiamo e dobbiamo pregare per i defunti. Ma le anime dei defunti possono fare qualcosa per noi?

 
R. – La nostra fede ci dice questo: le anime dei defunti possono pregare ed aiutarci. In che modo lo facciano, noi non lo sappiamo. Ma sappiamo invece che in Cristo Salvatore c’è una comunione tra coloro che sono arrivati in cielo, coloro che sono in Purgatorio e coloro che sono ancora sulla terra.

 
D. – Eminenza, alcune persone disperate per la perdita di una persona cara, cercano di mettersi – diciamo così – in contatto con l’anima del defunto...

 
R. – Nella fede devono pregare per i loro cari defunti. Una persona però può esagerare cercando il contatto con i morti e può avvicinarsi quasi alla superstizione. Questa è sempre una tentazione per l’anima umana, ma noi dobbiamo cercare di resistere a questa tentazione. Dobbiamo evitare tutte quelle prassi che non si basano sulla vera roccia della Rivelazione: preghiera, Messa, vita da buon cristiano. Tutto il resto è nelle mani di Dio, nelle mani della Provvidenza.







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