L’Ong "Franciscans International” chiede maggiore attenzione per il rispetto dei diritti
umani nella Papua indonesiana e per la lotta alla povertà a livello globale
Il rispetto dei diritti umani nella Papua indonesiana è una questione urgente, che
necessita dell’attenzione del governo di Giacarta e della comunità internazionale.
E’ quanto esprime l’organizzazione non governativa, accreditata alle Nazioni Unite,
“Franciscans International”, espressione della Famiglia francescana nel mondo, focalizzando
l’attenzione sulle recenti minacce e intimidazioni subite da religiosi e operatori
laici per i diritti umani nella Papua indonesiana (chiamata anche Irian Jaya). Secondo
quanto riporta l’agenzia FIDES, gli attivisti per i diritti umani nella zona, dove
da anni esiste un conflitto a bassa intensità fra gruppi separatisti ed esercito regolare,
svolgono un’opera di denuncia, sensibilizzazione, assistenza alle comunità più povere
o vittime di abusi. Per questo finiscono spesso nel mirino di quanti vorrebbero tenere
le violazioni nascoste e compiute nell’impunità. La Papua è uno dei numerosi contesti
ai quali l’Ong dei Francescani rivolge la sua attenzione: di recente l’organizzazione
ha elaborato un documento dal titolo “Diritti Umani, povertà ed estrema povertà”,
grazie al contributo di tutti i rami della Famiglia francescana. Il documento è pensato
come uno strumento per sollevare la questione dei diritti umani e della povertà a
livello regionale, nazionale ed internazionale, permettendo così alla Famiglia francescana
di presentare le sue preoccupazioni e raccomandazioni agli Stati, ai diversi organismi
ed esperti alle Nazioni Unite, rispetto a situazioni di estrema urgenza in America
Latina, Africa e Asia. Nel testo i francescani affermano di voler “contribuire a far
rispettare la dignità di tutti; a far rispettare per tutti l’effettivo godimento dei
diritti dell’uomo”, chiedendo ai governi che “considerino i più poveri come i primi
attori della lotta contro la miseria; associno i più poveri alla concezione, all’attuazione
e alla valutazione di politiche che li riguardano; abbiano l’ambizione di un mondo
senza povertà, un mondo nel quale siano rispettati i diritti alla vita familiare,
ad un lavoro dignitoso, alla partecipazione sociale, culturale e politica”. (E. B.)