FILIPPINE Nuovo intervento dei vescovi per chiedere una politica più pulita
MANILA, 31 ott 07 - Una lotta più incisiva alla corruzione e indagini serie
per contrastare l’espansione del malaffare in politica: è quanto hanno chiesto i vescovi
filippini in un recente intervento firmato dal presidente della Conferenza episcopale,
mons. Angel Lagdameo, di fronte al riaccendersi nel Paese dello scontro politico su
nuovi presunti casi di malversazione e sperpero di denaro pubblico. Nella lotta fra
fazioni, in questi mesi sono piovute da più parti accuse reciproche di aver comprato
voti, utilizzato denaro per montare falsi scandali e screditare avversari politici,
di distrazione di fondi pubblici. Ad inasprire il confronto la grazia concessa nei
giorni scorsi dall’Amministrazione Arroyo all’ex-Presidente Joseph Estrada condannato
per corruzione. “Invischiato in questo tipo di questioni, il nostro Paese non solo
soffre di una bancarotta economica, ma anche di una bancarotta morale”, ha sottolineato
mons. Lagdameo, incoraggiando una seria indagine su fenomeni di corruzione che personaggi
pubblici hanno denunciato, specialmente a proposito della compravendita di voti alle
ultime elezioni generali del maggio scorso. L’arcivescovo di Jaro ha ricordato l’urgenza
che nella vita civile, sociale e politica filippina siano rispettati e seguiti i valori
di responsabilità, trasparenza, controllo, onestà, servizio al bene comune della nazione.
Durante l’ultima campagna elettorale, la Chiesa filippina, da anni impegnata a denunciare
la piaga endemica della corruzione, aveva invitato gli uomini politici e gli elettori
a non a farsi prendere nella morsa del business dei voti, restando lontani dalla rete
della malversazione e della violenza. (Ucan; Fides – ZENGARINI)