Si è concluso a Fiuggi il Convegno dell’Iniziativa di Comunione del Rinnovamento carismatico
cattolico italiano
Con le note gioiose dei canti che hanno animato la celebrazione eucaristica e la catechesi
sul tema ‘Pieni di Spirito Santo annunciavano la Parola’, si sono conclusi ieri a
Fiuggi i lavori del XII Convegno nazionale dell’Iniziativa di Comunione in seno al
Rinnovamento carismatico cattolico italiano. Oltre un migliaio di partecipanti da
tutta Italia con forti momenti di catechesi e di intensa preghiera di lode e ringraziamento,
hanno approfondito la loro vita di fede animata dai doni dello Spirito Santo. A conclusione
del raduno Giovanni Peduto ha chiesto al coordinatore nazionale, Giorgio
Grotto, come si configura il Rinnovamento Carismatico Cattolico …
R. –
Diffuso nel mondo in 135 nazioni, con un totale di circa 70 milioni di aderenti cattolici,
il RCC è un rituffarsi nel proprio battesimo, per prenderne profondamente coscienza
e vivere una vita ad esso coerente. E' una nuova relazione personale con Gesù vivo
e risorto, che, accettato come Signore e Salvatore, trasforma la nostra vita, portando
gioia, pace e amore. E' la riscoperta della persona dello Spirito Santo, che ci vuole
rinnovare con i suoi doni e carismi ordinari e straordinari, per farci vivere il clima
di fede viva e di amore ardente delle prime comunità cristiane.
D.
- Come ha preso avvio l’Iniziativa di Comunione?
R.
- I primi passi per un cammino di comunione tra le realtà carismatiche italiane risalgono
al 1996 con la nascita, appunto, dell'Iniziativa di Comunione (IdC) nel Rinnovamento
Carismatico Cattolico (RCC), libera associazione tra comunità carismatiche autonome,
su idea di un gruppo di leader carismatici italiani. Lo scopo fondamentale è promuovere
la comunione tra tutte le espressioni appartenenti a questa "corrente spirituale"
suscitata dallo Spirito Santo. Le comunità aderenti (oggi circa 50, con più di cinquemila
membri) rimangono pienamente autonome e libere di svolgere le proprie attività sia
localmente che sul territorio nazionale. Ogni realtà carismatica che opera per attuare
la comunione già è in sintonia con l'IdC, che vuole giungere al superamento delle
divisioni che ancora permangono nel RCC. In questo impegno incontra sempre più il
favore dei vescovi delle Chiese locali.
D. – Quali
realizzazioni ha portato avanti finora l’Iniziativa di Comunione?
R.
- L'IdC ha compiuto in questi anni gesti concreti per l'incremento della comunione:
promozione del Rinnovamento Carismatico Cattolico mediante lo sviluppo delle sue prerogative
originarie e la valorizzazione dei carismi esercitati in modo equilibrato per l'edificazione
delle comunità e per l'evangelizzazione; rapporti con le diverse comunità del RCC
presenti in Italia; celebrazione di dodici Convegni Nazionali di Comunione, con la
partecipazione, in veste di relatori, di personalità di spicco internazionale; convegni
zonali di comunione in varie località d'Italia; rapporti con l'Associazione ‘Rinnovamento
nello Spirito’; rapporti con l'ICCRS (International Catholic Charismatic Renewal Services),
organismo internazionale, con sede in Vaticano, al servizio del RCC mondiale.
D.
– E’ già diverso tempo che lei è il coordinatore dell’Iniziativa di Comunione: quali
sentimenti prova a ogni fine convegno?
R. - Un convegno
carismatico si prepara pregando, si vive lodando e si conclude ringraziando Dio per
quanto Lui ha fatto. In un convegno, molti lavorano, ma il lavoro più grande lo compie
il Signore che non smette mai di stupirci, manifestando il suo amore con i segni della
sua presenza viva. I sentimenti che provo, quindi, sono la gioia di un grande ringraziamento,
unito ad un rinnovato slancio per l’evangelizzazione, consapevole che, se si vuol
servire il Signore, il lavoro non termina mai.