I vescovi australiani esortano i cittadini a votare per “far prevalere il bene comune”
sugli interessi individuali
I vescovi australiani in una dichiarazione incoraggiano i cattolici “a prendere seriamente
le loro libertà democratiche a partecipare al processo politico”, in vista delle elezioni
del Parlamento federale il prossimo 24 novembre. I vescovi - riferisce l'Agenzia Zenit
- hanno richiamato l’attenzione degli aventi diritti su otto settori-chiave: vita,
famiglia, popolazioni indigene, educazione, salute, ambiente, immigrazione e rifugiati,
pace. “Il rispetto per la vita e la promozione della dignità della persona - scrivono
- sono la base di ciò che è umano”. “In un momento in cui la vita familiare è oggetto
di una pressione senza precedenti – aggiungono - le famiglie devono essere sostenute
in ogni modo possibile”. I vescovi hanno poi affermato che le popolazioni indigene
dovrebbero essere adeguatamente rappresentate nel processo di governo, “in modo che
i primi popoli dell’Australia possano essere ascoltati”. Nel documento si sottolinea
quindi che “non ci dovrebbero essere barriere all’educazione” a causa dell’impossibilità
di finanziare progetti formativi. I presuli hanno anche fatto riferimento alla siccità
che continua a flagellare l’Australia e hanno chiesto politiche governative per salvaguardare
le riserve idriche. Sui temi dell’immigrazione, i vescovi affermano di credere che
“tutti coloro che chiedono asilo, indipendentemente dal modo in cui arrivano in Australia”,
dovrebbero vedere le loro richieste accolte, in base alle convenzioni internazionali.
Nel documento, si invoca infine la pace mondiale, poiché “non rientra nei piani di
Dio opporsi alla violenza con maggiore violenza”. (A.L.)