2007-10-29 19:25:23

AUSTRALIA Vescovi invitano a fare prevalere il bene comune a voto del 24 novembre




MELBOURNE, 29 ott ’07 - “Fare prevalere il bene comune” sugli interessi particolari e “partecipare attivamente al processo politico” nazionale. È l’invito contenuto nella dichiarazione pubblicata dai vescovi australiani in vista delle elezioni parlamentari del 24 novembre. Il documento richiama l’attenzione su otto punti chiave: vita, famiglia, popolazioni indigene, educazione, salute, ambiente, immigrazione e rifugiati, pace. “Ogni vita umana – affermano i presuli - deve essere rispettata, soprattutto la più vulnerabile”. Questo rispetto, aggiungono, “richiede anche una vigilanza costante per assicurare che l’eutanasia e il suicidio assistito non vengano mai legalizzati in Australia”. Sempre a proposito di vita, i vescovi ribadiscono che la Chiesa non si oppone alla ricerca sulle cellule staminali, ma solo a quella che comporta l’uccisione deliberata di embrioni umani. Di fronte alle minacce che sempre più insidiano la famiglia, il testo insiste poi sulla necessità di maggiori tutele per l’istituto familiare fondato sul matrimonio tradizionale. I vescovi chiedono inoltre una maggiore rappresentanza per le popolazioni aborigene, troppo spesso trattate ancora come cittadini di serie B. Essi insistono altresì per finanziamenti più trasparenti all’educazione e perché venga garantita un’assistenza sanitaria di base per tutti. Il documento accenna anche alla siccità che continua a flagellare l’Australia, chiedendo che siano meglio salvaguardate le riserve idriche del Paese. Riferendosi poi alle rigide politiche migratorie del governo australiano, i vescovi affermano che le richieste di asilo dovrebbero essere evase in Australia e nel più breve tempo possibile per evitare che i richiedenti restino troppo a lungo reclusi nei centri di permanenza e che ai rifugiati vengano concessi visti permanenti per permettere loro di accedere ai servizi pubblici e al lavoro. Un riferimento, infine, alla pace nel mondo: “Non rientra nei piani di Dio opporsi alla violenza con maggiore violenza”, sottolineano con forza i presuli che sostengono gli “sforzi per costruire una cultura della pace” attraverso politiche di aiuto internazionale.
(Zenit - ZENGARINI)








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