Scontri, in Egitto, tra cristiani e musulmani in seguito alle voci sull’ampliamento
di una chiesa. 12 feriti e 40 arresti
In Egitto, 12 persone sono rimaste ferite e altre 40 sono state arrestate al seguito
di scontri tra cristiani e musulmani nella provincia di Al-Minia, circa 200 chilometri
al sud del Cairo. Lo si apprende da fonti giudiziarie. Gli scontri sono iniziati giovedì,
quando sono circolate voci circa l’intenzione, attribuita ad alcuni cristiani del
villaggio di Giabal At-Tayr, di appropriarsi del terreno attiguo alla chiesa della
Vergine Maria per ingrandire l’edificio religioso. Giovani musulmani del vicino villaggio
Mantiqat Al-Abed hanno dato alle fiamme un deposito di proprietà di un cristiano e
sono seguiti scontri tra le due comunità. La Chiesa copta chiede la promulgazione
di una legge unificata che regolamenti la costruzione dei luoghi di culto islamici
e cristiani, in sostituzione della legge tuttora in vigore dal periodo ottomano. La
legge attuale sancisce che il permesso per l’edificazione o l’allargamento di una
chiesa debba essere preventivamente rilasciato dalle autorità governative e da quelle
preposte alla sicurezza. In Egitto, i copti sono circa 10 milioni, ortodossi in grandissima
maggioranza, su una popolazione di 76 milioni di persone. (R.M.)