Beatificati in Piazza San Pietro 498 martiri di Spagna. Il Papa all'Angelus:hanno
pagato con la vita la loro fedeltà a Cristo e alla Chiesa
Il martirio “non è un’eccezione riservata soltanto ad alcuni individui, ma un’eventualità
realistica per l’intero Popolo cristiano”. E’ quanto ha detto oggi il Papa all’Angelus
in Piazza San Pietro dove in mattinata sono stati beatificati 498 martiri uccisi
in Spagna tra il 1934 e il 1937. Ma Benedetto XVI ha parlato anchedel “martirio della
vita ordinaria”: “è la testimonianza silenziosa ed eroica di tanti cristiani che vivono
il Vangelo senza compromessi, compiendo il loro dovere”. Ecco le parole del Papa all’Angelus: “Questa
mattina, qui in Piazza San Pietro, sono stati proclamati Beati 498 martiri uccisi
in Spagna negli anni Trenta del secolo scorso. Ringrazio il Cardinale José Saraiva
Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, che ha presieduto la
celebrazione e rivolgo il mio saluto cordiale ai pellegrini convenuti per questa lieta
circostanza. La contemporanea iscrizione nell’albo dei Beati di un così gran numero
di Martiri dimostra che la suprema testimonianza del sangue non è un’eccezione riservata
soltanto ad alcuni individui, ma un’eventualità realistica per l’intero Popolo cristiano.
Si tratta, infatti, di uomini e donne diversi per età, vocazione e condizione sociale,
che hanno pagato con la vita la loro fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa. Ad essi ben
si addicono le espressioni di san Paolo, che risuonano nella liturgia di questa domenica:
“Il mio sangue – scrive l’Apostolo a Timoteo – sta per essere sparso in libagione
ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho
terminato la corsa, ho conservato la fede” (2 Tm 4,6-7). Paolo, detenuto a Roma, vede
approssimarsi la morte e traccia un bilancio pieno di riconoscenza e di speranza.
E’ in pace con Dio e con se stesso ed affronta serenamente la morte, con la consapevolezza
di avere speso tutta la vita senza risparmio al servizio del Vangelo. Il
mese di ottobre, dedicato in modo particolare all’impegno missionario, si chiude così
con la luminosa testimonianza dei martiri spagnoli, che vanno ad aggiungersi ai martiri
Albertina Berkenbrock, Emmanuel Gómez Gonzáles e Adilio Daronch, e Franz Jägerstätter,
proclamati Beati nei giorni scorsi in Brasile e in Austria. Il loro esempio sta a
testimoniare che il Battesimo impegna i cristiani a partecipare con coraggio alla
diffusione del Regno di Dio, cooperandovi se necessario col sacrificio della stessa
vita. Non tutti, certo, sono chiamati al martirio cruento. C’è però un “martirio”
incruento, che non è meno significativo, come quello di Celina Chludzińska
Borzęcka, sposa, madre di famiglia, vedova e religiosa, beatificata ieri a Roma: è
la testimonianza silenziosa ed eroica di tanti cristiani che vivono il Vangelo senza
compromessi, compiendo il loro dovere e dedicandosi generosamente al servizio dei
poveri. Questo martirio della
vita ordinaria è una testimonianza quanto mai importante nelle società secolarizzate
del nostro tempo. E’ la pacifica battaglia dell’amore che ogni cristiano, come Paolo,
deve instancabilmente combattere; la corsa per diffondere il Vangelo che ci impegna
sino alla morte. Ci aiuti e ci assista, nella nostra quotidiana testimonianza, la
Vergine Maria, Regina dei Martiri e Stella dell’Evangelizzazione”.