E' necessario lavorare per la costruzione di un ordine interno e internazionale che
promuova la convivenza pacifica: così il Papa al nuovo ambasciatore dell'Ecuador
Il Papa ha ricevuto stamani in udienza il nuovo ambasciatore dell'Ecuador presso la
Santa Sede, Fausto Cordovez Chiriboga, che ha presentato le lettere credenziali al
Santo Padre. Citando la Costituzione pastorale Gaudium et Spes, Benedetto XVI ha ribadito
che “la Chiesa cattolica, con il suo ministero pastorale, e in virtù della sua missione
e della sua natura, non è legata ad alcuna particolare forma di cultura umana, sistema
politico, economico, o sociale”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
La Chiesa
– ha affermato il Papa - “offre un importante contributo per il bene comune” dell’Ecuador
e da questo deriva “la necessità di promuovere e rinforzare l’ambito di libertà” che
le hanno riconosciuto i testi costituzionali del Paese. Per questo – ha sottolineato
il Santo Padre – è da augurarsi che il nuovo ordinamento costituzionale contempli
le più ampie garanzie per la libertà religiosa degli ecuadoriani. Benedetto XVI ha
detto quindi che “l’umanità si trova oggi di fronte a nuovi scenari di libertà e speranza,
turbati da situazioni politiche instabili e da conseguenze provocate da strutture
sociali deboli”. Si va inoltre rafforzando, sempre di più, l’interdipendenza tra Stati.
E’ quindi necessario e urgente – ha osservato il Papa – “lavorare per la costruzione
di un ordine interno e internazionale che promuova la convivenza pacifica, la cooperazione,
il rispetto dei diritti umani” e il riconoscimento dell’inviolabile dignità della
persona. In questo senso, “pensando ai numerosi ecuadoriani che emigrano in altri
Paesi,” cercando un futuro migliore per se stessi e per i loro familiari, non possiamo
dimenticare – ha affermato il Papa - che “l’amore, Caritas, sarà sempre necessario”.
Riprendendo l’Enciclica Deus caritas est, Benedetto XVI ha ricordato poi che coloro
che “disconoscono l’amore disattendono l’uomo in quanto uomo”. Per questo va costruito
uno Stato non che regoli e domini tutto. “Ciò che occorre – ha detto il Papa citando
ancora un passo della sua Enciclica – è uno Stato che generosamente riconosca e sostenga,
in accordo con il principio di sussidiarietà, le iniziative che sorgono dalle forze
sociali”. D’altronde – ha spiegato Benedetto XVI – “un governo democratico deve alimentare
una cultura di rispetto e uguaglianza orientata a servire tutto il popolo”. Per questo
– ha detto il Santo Padre – il governo dell’Ecuador ha manifestato “la sua decisa
volontà di rispondere alle necessità dei più poveri, ispirandosi alla Dottrina Sociale
della Chiesa”. Rivolgendosi al Papa, l’ambasciatore dell’Ecuador ha detto infine che
il popolo dell’Ecuador è profondamente cristiano e cattolico; viviamo tremende contraddizioni
– ha concluso il diplomatico – dentro le quali la nostra fede deve costituire un vero
baluardo per affrontare con i nostri fermi principi e la nostra vocazione cristiana,
“gli attacchi che cercano di erodere nelle fondamenta le nostre tradizioni cristiane”.