Presentato in Vaticano il volume con le pergamene in facsimile relative al processo
ai Templari
E’ stato presentato questa mattina, in una conferenza stampa presso l’Aula Vecchia
del Sinodo in Vaticano, il volume “Processus contra Templarios” composto dalle pergamene
in facsimile relative al processo ai Templari svoltosi sotto il pontificato di Clemente
V nel XIV secolo. Le pergamene originali sono conservate dall’Archivio Segreto Vaticano.
Alla conferenza stampa erano presenti mons. Raffaele Farina, archivista e bibliotecario
di Santa Romana Chiesa, mons. Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano,
Barbara Frale e Marco Maiorino, officiali dell’Archivio medesimo, lo storico del Medio
Evo Franco Cardini, l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi, insieme al
presidente di Scrinium, Ferdinando Santoro. Il servizio di Paolo Ondarza.
Il valore
principale della pubblicazione risiede nei documenti e nei testi critici che contribuiscono
a chiarire le vicende che hanno portato Papa Clemente V ad assolvere i Templari dall’accusa
di eresia. Il Papa sospese l’Ordine senza scioglierlo, reintegrando gli alti dignitari
templari ma con essi l’Ordine tutto, nella comunione e nei sacramenti della Chiesa.
Tale decisione era maturata in un clima di forte scontro politico con Filippo il Bello,
re di Francia, impegnato nella celebre e dispendiosa guerra contro l’Inghilterra,
e per questo oppresso da ingenti problemi finanziari, che le casse del Tempio avrebbero
potuto nuovamente arginare. Il sovrano, disposto a tutto pur di impossessarsi delle
sostanze dell’Ordine, mise in atto una strategia di discredito che, nel caso dei Templari,
si tradusse nell’accusa di eresia. Attraverso un forte impianto accusatorio, con il
ricorso alla tortura per gli imputati, Filippo ottenne ammissioni di colpevolezza
su particolari riti iniziatici di accoglienza nell’Ordine. Con l’inchiesta di Poitiers,
il Papa – pur condannando fermamente le pratiche e gli usi deprecabili invalsi nell’Ordine
– riuscì tuttavia a smontare l’impianto accusatorio degli avvocati regi. Le pratiche
idolatriche, i rinnegamenti, gli sputi sulla croce così come altri atti scandalosi,
avvenivano – per diretta ammissione degli imputati – a parole ma senza convincimento;
questo bastò al Papa per assolvere senz’altro i Templari dall’accusa di eresia. I
Templari conobbero un lento e inesorabile declino, anche a causa della dispersione
dei loro beni e della condanna a morte del Gran Maestro Jacques de Molai e degli altri
dignitari dell’Ordine. I documenti pubblicati nel terzo volume degli “Exemplaria Praetiosa”
richiamano l’attenzione degli appassionati alla realtà storica, assai più affascinante
della leggenda. La riproduzione dei facsimile, oltre a soddisfare il gusto estetico
degli appassionati, fornisce la possibilità di fruire anche fisicamente dei singoli
pezzi e in qualche modo di sottrarre all’usura del tempo le pergamene gravemente compromesse
da agenti biologici. (Dall’Aula Vecchia del Sinodo, Paolo Ondarza)