Le ONG denunciano l’inganno del Congresso “Women Deliver”, nato per cercare soluzioni
al problema della mortalità materna
Il Congresso “Women Deliver” è fallito nei suoi obiettivi. Questa in sintesi la denuncia
delle organizzazioni non governative che hanno partecipato al convegno deputato a
pianificare la riduzione della mortalità materna nei Paesi in via di sviluppo, tenutosi
a Londra dal 18 al 20 ottobre. Piuttosto che cercare soluzioni al problema dei decessi
durante il parto e la gravidanza - si legge in un comunicato inviato all’agenzia Fides
dall'Istituto di Politica Familiare (IPF) spagnolo, una delle quattordici organizzazioni
firmatarie del documento - il congresso si è rivelato occasione di promozione dell’aborto
legale. Se da un lato ci si sforza di controllare la crescita della popolazione mediante
la promozione dell’aborto e la pianificazione familiare, afferma Lola Velarde, presidente
della Rete Europea dell'Istituto di Politica Familiare, dall’altro si continua a promuovere
la legalizzazione dell’aborto come soluzione alla mortalità materna. Una proposta
che non solo si rivela inefficace - riporta il comunicato delle ong - ma che distoglie
l’attenzione dalle reali cause del problema: "assicurare che gli aborti non sicuri
siano soltanto quelli illegali - si legge nel documento - è ingannevole e scientificamente
erroneo”; per ridurre il tasso della mortalità materna è necessario invece garantire
l'accesso alle cure sanitarie di base, con particolare attenzione ai parti e alle
emergenze ostetriche, e la fruizione dell’acqua potabile. Le organizzazioni umanitarie
concludono lanciando un appello a organizzatori e collaboratori del Congresso perché
affrontino in maniera efficace il problema della mortalità materna, piuttosto che
farne occasione di promozione di “un supposto diritto all’aborto”. (C.D.L.)