Nelle librerie la biografia di Carlo Acutis, quindicenne milanese morto di leucemia:
ha offerto la sua vita per il Papa e la Chiesa
E’ appena uscito nelle librerie, per conto delle edizioni San Paolo, la biografia
di Carlo Acutis, un ragazzo milanese morto a 15 anni in seguito a una leucemia fulminante:
era il 12 ottobre di un anno fa. Qualche giorno prima della sua morte aveva offerto
la sua vita per il Papa e per la Chiesa. Ne traccia la biografia Nicola Gori, redattore
dell’Osservatore Romano, con la presentazione di mons. Michelangelo Tiribilli, abate
generale dei Benedettini di Monte Oliveto, e una testimonianza del parroco di Carlo,
mons. Gianfranco Poma, che si è attivato per introdurre il processo di beatificazione
presso la Curia di Milano. Ma chi era Carlo? Giovanni Peduto loha chiesto
alla madre del ragazzo, Antonia Acutis:
D. -
La figura di Carlo è possibile riassumerla in questa sua frase : L’Eucaristia è
la mia autostrada per il Cielo. Mio figlio sin da piccolo, e soprattutto dopo la sua
Prima Comunione, non ha mai mancato all’appuntamento pressoché quotidiano con la Santa
Messa e il Rosario, e con un momento di adorazione eucaristica. Nonostante questa
intensa vita spirituale, Carlo ha vissuto pienamente e gioiosamente i suoi quindici
anni, lasciando in coloro che lo hanno conosciuto una profonda traccia. Era un ragazzo
esperto con i computer tanto che si leggeva i testi di ingegneria informatica lasciando
tutti stupefatti, ma questa sua dote la poneva al servizio del volontariato e la utilizzava
anche per aiutare i suoi amici. La sua grande generosità lo portava ad interessarsi
di tutti, dagli extracomunitari ai disabili, ai bambini, ai mendicanti. Stare vicino
a Carlo era come stare vicino ad una fontana d’acqua fresca. Poco prima di morire
Carlo ha offerto le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa. Certamente l’eroicità
con cui ha affrontato la sua malattia e la sua morte hanno convinto molti che veramente
in lui c’era qualcosa di speciale. Quando il dottore che lo seguiva gli ha chiesto
se soffriva molto Carlo gli ha risposto: “C’è gente che soffre molto più di me!”. D.
– E adesso chiediamo alla signora Francesca Consolini, postulatrice
per le Cause dei Santi, su cosa poggino i presupposti per l’eventuale avvio della
Causa di beatificazione di Carlo:
R. - La figura
del giovane Carlo Acutis si presenta interessante per diversi aspetti. La sua solarità
e serenità: era un ragazzo che viveva con gioia il suo essere “giovane”, la sua età,
senza drammi, senza tensioni, senza paure; era felice di essere giovane e, giorno
per giorno, coglieva il bello, il buono, l’imprevisto della sua vita di giovane. La
sua fede, singolare in una persona così giovane, era così limpida e sicura che lo
portava ad essere sempre sincero con se stesso e con gli altri. Una straordinaria
attenzione verso il prossimo: era sensibile ai problemi e alle situazioni degli amici,
dei compagni, delle persone che gli vivevano vicino e anche verso quanti incontrava
giorno per giorno. Aveva capito il vero valore della vita come dono di Dio, come impegno,
come risposta da dare al Signore Gesù giorno per giorno in semplicità. Vorrei sottolineare
che era un ragazzo normale, allegro, sereno, sincero, volitivo, che amava la compagnia,
che gustava l’amicizia. Aveva capito il valore dell’incontro quotidiano con Gesù nell’Eucaristia,
ma non aveva un atteggiamento “bigotto” o convenzionale, era anzi molto amato e cercato
dai compagni e dagli amici per la sua simpatia e vivacità. Dopo la sua morte avvenuta
nell’ottobre dello scorso anno, molti hanno sentito la necessità di scrivere un proprio
ricordo su di lui e altri ancora hanno dichiarato di affidarsi a lui nella preghiera:
ciò ha fatto sì che la sua figura fosse guardata con interesse particolare. Come postulatrice
delle Cause dei Santi sono stata interpellata per vagliare quanto si è detto e scritto
su Carlo; e di lui si è già parlato con il responsabile dell’Ufficio ‘Cause dei Santi’
della Diocesi di Milano, mons Ennio Apeciti. In vista di un eventuale avvio ufficiale
della Causa di beatificazione, stiamo raccogliendo – perché non si perdano le prove
- tutte le testimonianze che ne mettano in rilievo la figura, per il fatto che intorno
al suo ricordo si sta sviluppando quella che viene chiamata ‘la fama di santità’.