2007-10-23 15:01:33

Nelle isole Fiji, anche la Chiesa impegnata nella stesura della nuova Carta costituzionale


La Chiesa cattolica parteciperà, nelle isole Fiji, alla ricostruzione morale e civile del Paese: nel Consiglio Popolare, che dovrà redigere una nuova Carta costituzionale, è stato chiamato infatti anche l’arcivescovo di Suva, mons. Petero Mataca. Il presule dovrà garantire che la Carta sia rispettosa della dignità e dei diritti inalienabili della persona. Il Consiglio – riferisce l’agenzia Fides – dovrà prima di tutto “redigere un documento informativo sullo stato della nazione, offrendo una diagnosi completa della natura e della profondità dei problemi in cui si trova il Paese”. La Costituzione del 1997 ha delineato un sistema parlamentare multietnico. Adesso è necessaria, secondo gli osservatori, l’elaborazione di una Carta in grado di garantire pace, democrazia e prosperità. L’ex colonia britannica è indipendente dal 1970: la storia del Paese, arcipelago formato da circa 320 isole con una superficie di poco inferiore a quella della regione italiana del Veneto, è stata segnata da anni di guerra civile che ne hanno danneggiato il tessuto sociale, politico ed economico. Sul versante politico, in particolare, ci sono state due riforme costituzionali e diversi colpi di Stato. Quello del 2000 è stato compiuto da nazionalisti che hanno costretto alle dimissioni l’allora premier, Mahendra Chaudhry, di etnia indiana. In seguito alle elezioni del 2001, vinte dal partito melanesiano, è seguita una lunga crisi istituzionale dovuta al mancato inserimento nella compagine governativa di rappresentanti della minoranza indiana. Nel 2006 ha preso il potere, con un golpe incruento, il colonnello Frank Bainimarma, attualmente primo ministro, che ha promesso di indire libere elezioni nel 2009. Su una popolazione di circa 840 mila persone, quasi il 53 per cento è di fede cristiana. Gli induisti sono circa il 38 per cento e i musulmani l’8 per cento. (A.L.)







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