In India oltre 20 mila cristiani del Manipur pregano per il Myanmar
In più di 100 chiese del distretto di Churachandpur in altre zone nel nord-orientale
Stato indiano del Manipur, oltre 20 mila cristiani hanno iniziato domenica una campagna
di preghiera per libertà e la democrazia in Myanmar. La campagna, promossa dall'organizzazione
Myanmar Christians Fellowships (MCF) alla quale aderisce il gruppo Cristiani birmani
in esilio, prevede anche preghiere pubbliche ogni domenica. “Questa campagna – spiega
Ko Lay, segretario generale di MCF – vuole promuovere preghiere per la pace, "il ritorno
della democrazia e la liberazione di tutti i prigionieri politici in Myanmar”. Ma
si prega anche per “i comandanti della giunta militare birmana, perché possano cambiare”.
Intanto Babloo Loitongban, direttore di Allarme diritti umani di Imphal, denuncia
all'agenzia AsiaNews che “dopo l’inizio della crisi nell'ex Birmania, le autorità
indiane hanno arrestato tre birmani per immigrazione illegale, ancora detenuti. Chiediamo
che sia loro riconosciuto lo status di rifugiati, come anche stiamo facendo con altri
birmani, tra cui molti studenti. A Imphal si sono rifugiati molti sindacalisti del
Myanmar e diamo loro assistenza legale”. “L’India – prosegue Babloo Loitongban – è
oggi rispettata nel sud-est dell’Asia per i valori che ha sostenuto: un approccio
agli Stati vicini fondato sul rispetto dei valori morali è di primaria importanza
se l’India vuole mantenere la sua rispettabilità nella regione e nel mondo". “La pressione
internazionale sulla giunta militare - sottolinea infine Babloo Loitongban - è importante,
ma è cruciale la risposta degli Stati vicini come Cina, Thailandia e India, soprattutto
in questo momento” in cui la giunta permette l’ingresso dell’osservatore dell'ONU.
(A. L.)