2007-10-19 12:48:15

Sacerdoti rapiti in Iraq. Mons. Casmoussa: il governo è "indifferente"


“Scade domani il termine fissato dai rapitori per il pagamento del riscatto (un milione di dollari), ma sia ieri che stamattina non abbiamo ricevuto alcuna telefonata da parte loro”: lo ha detto alla MISNA mons. Basile Georges Casmoussa, arcivescovo siro-cattolico di Mosul, in Iraq, che sta conducendo le trattative con gli autori del sequestro di padre Pius Afas e padre Mazen Ishoa, avvenuto sabato scorso proprio a Mosul. Intanto, dalle pagine del sito internet in arabo www.ankawa.com, ripreso dall’agenzia AsiaNews, mons. Casmoussa, parla dell'atteggiamento “indifferente” del governo centrale e delle autorità politiche locali circa la sorte dei cristiani in Iraq. “Nessun politico ci ha chiamati – afferma il presule – nemmeno per esprimerci solidarietà, non vi è stato nessun tipo di intervento”. Mons. Casmoussa si rivolge poi alla comunità cristiana e chiede di “continuare a pregare perché abbiamo bisogno di pace”; ricorda infine che i “cristiani d’Iraq sono fedeli al loro Paese e rispettano tutti i gruppi” che lo popolano. Padre Afas e padre Ishoa erano stati bloccati da un numero imprecisato di uomini armati mentre si trovavano nel quartiere al-Thawra; si stavano dirigendo nella chiesa di Fatima, nel quartiere di al-Faisaliya, dove erano attesi per la celebrazione di un funerale. Padre Afas, 60 anni, è stato direttore di una rivista cattolica, mentre padre Ishoa è stato ordinato sacerdote da poco. Entrambi sono originari della zona di Mosul. (R.M.)







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