2007-10-18 15:19:55

L’Unione Europea promuove la Giornata contro il traffico di esseri umani


L’Unione Europea lancia oggi la prima Giornata contro la tratta di persone. A Bruxelles il problema viene discusso alla conferenza “Il traffico di esseri umani: è il momento di agire”. Ma quali dati fa registrare questo fenomeno oggi? Tiziana Campisi lo ha chiesto a Riccardo Mosca, addetto stampa del media team Giustizia, Libertà e Sicurezza della Commissione europea:RealAudioMP3


R. - Si tratta di un fenomeno crescente, drammatico per le vittime e anche per la società cosiddetta civile che in qualche maniera ospita questo traffico di esseri umani. Annualmente si parla di due milioni e mezzo di persone che sono soggette a questo traffico, di cui 500 mila solo in Europa. L’Organizzazione mondiale per la migrazione ha stimato che nel 2005 c’erano almeno 12,3 milioni di persone che si trovavano in una situazione di lavoro forzato. Un quinto di queste erano state trafficate. Questo fenomeno arricchisce una serie di organizzazioni criminali nel mondo intero che funzionano molto anche grazie ad internet. Pare che il business ammonti a circa 12 miliardi di dollari all’anno.

 
D. - Quali Paesi in particolare sono coinvolti nella tratta di esseri umani?

 
R. - Ci sono Paesi dell’Unione Europea, Paesi extra-comunitari coinvolti, si parla di Africa, Paesi dell’Est, donne e bambini con un miraggio di un lavoro e di una vita migliore e che poi invece vengono incatenati.

 
D. - In quali cause identificare il fenomeno?

 
R. - Innanzitutto un certo lassismo da parte delle legislazioni comunitarie degli Stati membri, e il fatto che ancora non si tratta di un crimine considerato sufficientemente grave dalle legislazioni penali in Europa e quindi le pene sono probabilmente insufficienti. Inoltre, il fatto che c’è tanta gente disperata al di fuori dell’Unione Europea, che pur di uscire dalla propria realtà terribile, dalla povertà, è pronta a prendere rischi e a entrare in canali oscuri come quelli del traffico degli esseri umani.

 
D. - In che modo l’Unione Europea intende affrontare il problema?

 
R. - Sensibilizzando l’opinione pubblica a quest’ignobile fenomeno e con la creazione di un nuovo gruppo di esperti in questa materia, che si dovranno regolarmente riunire per discutere e fare delle proposte concrete alla Commissione e anche agli Stati membri, quindi al Consiglio dei ministri. Concretamente il primo gruppo di lavoro di esperti che si riunirà, presenterà una serie di raccomandazioni al Consiglio dei ministri, e quindi agli Stati membri, per identificare e assistere le vittime in tutti gli Stati membri. Si tratta di invitare gli Stati membri a coordinarsi e a creare delle reti di informazione di assistenza reciproca, per poter identificare i responsabili ma anche e soprattutto per poter aiutare le vittime e, in particolar modo, saranno implicate le ONG. Una cosa importante è che è stato scoperto che le vittime di questi traffici, una volta che sono aiutate e assistite, sono poi propense a denunciare il loro sfruttatori.







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