Inondazioni nell’Africa Sub-Sahariana: un milione e mezzo le vittime. L’appello
di mons. Lwanga: “Abbiamo bisogno di aiuto"
“Abbiamo bisogno di aiuto, di solidarietà e del supporto del mondo esterno per far
fronte al disastro”: è l’appello lanciato da mons. Cyprian Kizito Lwanga, vicepresidente
di Caritas Internationalis e arcivescovo di Kampala, capitale dell’Uganda, uno dei
Paesi dell'Africa Sub-Sahariana devastati dalle inondazioni, che dall’inizio dell’estate
hanno provocato almeno un milione e mezzo di vittime. “La Caritas sta facendo del
suo meglio per rispondere all’emergenza, ma la risposta del resto del mondo non è
incoraggiante”, ha detto il presule, commentando la situazione di emergenza che attraversa
il Paese. Secondo l’agenzia Fides, sarebbero 300 mila le persone colpite dalle piogge
torrenziali che da luglio flagellano l’Uganda. Molte aree sarebbero isolate e i raccolti
andati distrutti. “Quando ho visitato Soroti – ha raccontato mons. Lwanga al rientro
da una visita nell’est del Paese - i ponti erano impraticabili e ho dovuto proseguire
il viaggio in barca. Tutto è allagato e la gente è isolata”. Una condizione di emergenza
di cui è responsabile anche l’uomo: “I danni arrecati all’ambiente hanno aggravato
la situazione – ha ricordato mons. Lwanga - gli alberi sono stati tagliati e la gente
ha costruito su zone umide”. Per soccorrere le vittime, la Caritas ha lanciato un
appello per raccogliere fondi da destinare alla fornitura di cibo, tende, acqua e
servizi igienici. Aiuti alimentari arrivano nella regione anche dal PAM, il Programma
alimentare mondiale delle Nazioni Unite, mobilitato per portare aiuto in tutta l’area
sub-sahariana. 60 mila le persone che necessitano di assistenza umanitaria in Togo,
75 mila gli alluvionati in Ghana. Sul versante orientale la situazione non migliora:
è alto in Sudan il rischio di epidemie per i 200 mila senzatetto, come pure in Etiopia,
dove ad esser colpite sarebbero circa 180 mila persone. 7 mila i senzatetto in Ruanda.
Nel sostegno alle vittime decisiva è la collaborazione dei governi locali e delle
agenzie umanitarie. (C.D.L.)