La Chiesa celebra la memoria di Santa Teresa d'Avila
Oggi la Chiesa celebra la memoria di Santa Teresa di Gesù, la grande mistica spagnola
del 1500, fondatrice delle Carmelitane e dei Carmelitani Scalzi. E’ stata la prima
donna, con Santa Caterina da Siena, ad essere proclamata Dottore della Chiesa grazie
a Paolo VI nel 1970. Il servizio di Sergio Centofanti.
Teresa
nasce ad Avila, in Spagna, nel 1515, da una ricca famiglia castigliana. Ventenne decide
di lasciare tutto per entrare in un monastero carmelitano. Ma per 20 anni - dirà lei
stessa - conduce una vita spirituale mediocre. Quando iniziava a pregare - confesserà
- non vede l’ora di finire. E’ un lungo periodo di aridità e combattimento spirituale.
A circa 40 anni arriva quella che chiama la sua
vera conversione: l’incontro vero con Gesù, che le cambia la vita. Iniziano le esperienze
mistiche, le locuzioni interiori, le visioni. Vive la cosiddetta Transverberazione:
Cristo l’avvolge “in una fornace d’amore” e riceve la grazia del “matrimonio spirituale”:
vive cioè in unione abituale con Dio. E il Signore la spinge a riformare l’ordine
carmelitano per riportarlo al fervore delle origini. Fonda le Carmelitane e i Carmelitani
Scalzi tra mille opposizioni e contrasti.
La mistica
di Santa Teresa è molto concreta e all’opposto di quelle tecniche contemplative che
attraverso una severa ascesi cercano la via dell’estasi: Teresa mette al centro di
tutto semplicemente l’amicizia con Gesù: tutto – afferma - deve passare attraverso
l’umanità di Cristo che ci ama, ci ascolta, ci parla e mai ci abbandona nelle difficoltà.
Per la Santa non ci deve essere opposizione tra azione e contemplazione perché “il
Signore vuole opere” e il “fine della preghiera è produrre opere”: che sono i modi
infiniti suscitati dallo Spirito di amare Dio e il prossimo. Teresa, grande mistica,
fonderà ben 17 monasteri e sarà un’abile organizzatrice, nella coscienza che solo
“l’amore dà valore alle opere”. Santa Teresa d’Avila muore a 67 anni nel 1582, dopo
una vita segnata da grandi grazie ma anche da grandi sofferenze, vissute secondo questa
sua celebre esortazione:
“Niente ti turbi, niente
ti spaventi, chi ha Dio nulla gli manca, tutto passa, solo Dio resta, solo Dio basta”.