Mons. Migliore alla nuova Commissione Peacebuilding dell'ONU: “Ricostruire le vite
di individui e comunità dopo una guerra”
“Fare la differenza nella vita dei popoli e dei Paesi”: è quello che l’osservatore
permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite, arcivescovo Celestino Migliore, chiede
alla nuova Commissione di Peacebuilding dell’ONU, nel discorso tenuto ieri alla VI
sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Il servizio di Fausta
Speranza.
Mons.
Migliore saluta la formazione della Commissione che dovrà occuparsi di seguire la
difficilissima fase di un post-conflitto. Per farlo – sottolinea mons. Migliore –
“è necessario riconoscere i speciali bisogni” del Paese che esce da conflitti armati,
ma anche saper ascoltare le aspettative, con l’obiettivo di “gettare le basi per una
pace duratura”. “la migliore garanzia contro i conflitti –ribadisce l’osservatore
permanente della Santa Sede – è il raggiungimento a livello di individui e di collettività
di una pace duratura”. “Il successo della nuova Commissione – afferma senza giri di
parole mons Migliore – “sarà misurato sul campo, si valuterà se farà o meno la differenza
per le comunità e i Paesi in cui si attiva”. Ricorda che Burundi e Sierra Leone sono
i primi due Paesi in cui si concentrerà l’azione della Commissione di Peacebuilding
dell’ONU per poi individuare “una delle più importanti sfide: provare che non si tratta
di una superflua sovrastruttura che si aggiunge ai vari agenti e attori già operanti
sul campo”. Piuttosto – aggiunge mons. Migliore – ci si aspetta che “porti un valore
aggiunto a tutti gli sforzi in atto per aiutare Stati e società a superare la difficile
transizione dalla guerra a una pace e a uno sviluppo sostenibili”, a superare le “devastazioni
dei conflitti armati”. Ancora un appello alla concretezza da parte dell’osservatore
della Santa Sede presso le Nazioni Unite: “La comunità internazionale assicuri alla
Commissione il necessario mandato e risorse” adeguate. Ricordando le parole chiave
che ruotano intorno alla scommessa della pace, “dialogo e riconciliazione dopo i conflitti”,
mons. Migliore torna a chiedere che “il mandato della Commissione sia fare la differenza
nelle vite dei popoli e dei Paesi”, sia “ricostruire le vite degli individui e dei
Paesi distrutte dalla guerra”.