In Afghanistan eseguita la pena capitale dell'assassino di Maria Grazia Cutuli
Quindici condanne a morte eseguite ieri in Afghanistan. Tra le persone fucilate, l’assassino
della giornalista italiana, Maria Grazia Cutuli, e uno dei rapitori di Clementina
Cantoni, dipendente dell'Organizzazione non governativa Care International. Sentiamo
Giancarlo La Vella:
Si tratta
delle prime esecuzioni in Afghanistan da tre anni ad oggi. In questo modo il debole
governo Karzai sembra aver voluto dire alla guerriglia talebana, sempre più minacciosa,
chi ha realmente nelle mani le redini del Paese, sia pure contravvenendo a quella
regola non scritta, concordata con la comunità internazionale, di non mettere a morte
nessuno dei responsabili del ex regime consegnato alle autorità di Kabul. Un episodio
che ha evocato, insieme con i sentimenti di inutilità per una giustizia che mostra
il mero aspetto punitivo, i drammatici momenti della caduta del regime fondamentalista
talebano. Era il 19 novembre 2001 quando l’inviata del Corriere della Sera, Maria
Grazia Cutuli, venne fermata, derubata e trucidata dai ribelli, insieme con tre colleghi
di altra nazionalità. Del maggio 2005, invece, i 24 giorni di sequestro dell’esperta
di diritto internazionale umanitario, Clementina Cantoni, conclusosi fortunatamente
con la liberazione.