Concluso il viaggio del cardinale Martino in tre Stati latinoamericani per illustrare
i grandi temi dell'insegnamento sociale cristiano
“La politica non è solo parte costitutiva ed elemento decisivo della vita delle persone
e di un Paese; per il cristiano è anche l’ambito più elevato per esercitare l’attenzione
e il servizio ai fratelli, cioè per vivere la carità”. Trattando il tema: “Politica
e valori”, al Jokey Club di Città della Plata, in Argentina, lo ha detto oggi il presidente
del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, il cardinale Renato Martino,
concludendo la sua visita di dodici giorni in tre Paesi dell’America Latina - prima
dell’Argentina, l’Ecuador e il Brasile - per illustrare i grandi temi dell’insegnamento
sociale cristiano, tratteggiati nel Compendio della Dottrina sociale della Chiesa.
Il servizio di Paolo Scappucci:
Secondo il porporato,
quando il cristiano è chiamato ad assumere ed esercitare il potere, mai dovrà cedere
alla tentazione di farne un strumento di ingiustizia e di violenza, perché ciò sarebbe
una chiara negazione della fede che dice di professare e della carità che lo deve
caratterizzare. Tale impegno, per il cardinale Martino, “diventa problematico quando
il cristiano è chiamato a scegliere e sostenere le opzioni altrui in ambiti o realtà
che implicano valori etici prioritari, come il carattere sacro della vita, l’indissolubilità
del matrimonio, la ricerca scientifica, le scelte economiche che influiscono sulla
vita dei cittadini, specialmente i più poveri”. Quando, attraverso il gioco della
democrazia, si approvano leggi contrarie ai principi e ai valori che un cristiano
vive e propone, allora egli si trova di fronte a questa difficoltà: o abdicare ai
suoi principi e valori, o abbandonare il cammino della democrazia e della convivenza
sociale. Allora dovrà tenere sempre presente la distinzione, ma anche la connessione,
tra ordine legale e ordine morale. Non dovrà abdicare alla propria identità, ma al
tempo stesso sarà sempre disponibile al dialogo. Infine, nel suo impegno sociale e
politico, il cristiano laico dovrà crescere sempre più in una triplice e inseparabile
fedeltà: ai valori naturali, rispettando la legittima autonomia delle realtà temporali;
ai valori morali, promovendo l’intrinseca dimensione etica di ogni problema sociale
e politico; ai valori soprannaturali, compiendo i suoi doveri secondo lo spirito di
Gesù Cristo, cioè con la sua grazia e la sua carità”.
Concludendo
il discorso al Jokey Club di La Plata, in Argentina, il cardinale Martino ha riproposto
le Beatitudini del politico, formulate dal suo venerato predecessore alla presidenza
di Giustizia e Pace, il Servo di Dio cardinale Van Thuan, di cui è stata da poco introdotta
dal dicastero vaticano la Causa di beatificazione. Tra di esse figurano: beato il
politico che dà esempio personale di credibilità; beato il politico che lavora per
il bene comune e non per interessi personali; beato il politico che ascolta il popolo
prima, durante e dopo le elezioni e sempre ascolta Dio nella preghiera; beato il politico
che non ha paura della verità né dei mezzi di comunicazione, perché nel momento del
giudizio risponderà solo davanti a Dio e non davanti ai media.