Il Papa al Capitolo della Basilica di San Pietro: "Rendetela sempre più luogo di preghiera
e adorazione, a testimonianza per chiunque la visiti
Rendere la Basilica di San Pietro sempre più “un luogo di preghiera, di adorazione
e di lode al Signore”. E’ un vero e proprio mandato quello che Benedetto XVI ha affidato
stamattina ai componenti del Capitolo della Basilica papale vaticana, istituzione
millenaria che da quasi dieci secoli cura gli aspetti liturgici, caritativi, pastorali
e amministrativi della Chiesa-simbolo della cristianità. I particolari dell’intervento
del Papa nel servizio di Alessandro De Carolis:
Il vostro
impegno “professionale” è la preghiera. Tra le innumerevoli incombenze che occupano
la quotidianità del Capitolo della Basilica di San Pietro, Benedetto XVI ha dato il
massimo rilievo all’orazione. E’ questo il “ministero” originario del Capitolo, ha
affermato il Papa nell’udienza ai canonici e ai coadiutori facenti parte di questa
antica istituzione, guidati dall’arciprete della Basilica, l’arcivescovo Angelo Comastri.
Antica istituzione che risale al 1053 e che deve le sue origini a Leone IX e più ancora
a Eugenio IV, che 150 anni più tardi permise al Capitolo di assumere - ha ricordato
il Papa - l’aspetto di una “comunità ben strutturata e autonoma”, passando gradualmente
da un modello monasteriale all’attuale struttura canonicale. In quasi mille anni,
il Capitolo si è occupato del campo liturgico e dei servizi annessi al culto nella
Basilica vaticana, dell’amministrazione del suo patrimonio, della cura pastorale del
Rione Borgo, della carità verso l’ospedale Santo Spirito e altre istituzioni. Ma negli
ultimi anni, ha osservato Benedetto XVI, si è tornati “progressivamente” all’antico,
al ministero originario della preghiera, già definito un mese fa dal Pontefice, durante
la sua visita all’Abbazia austriaca di Heiligenkreuz, “un servizio al Signore” e “una
testimonianza per gli uomini”:
“Ecco quale è la
natura propria del Capitolo Vaticano e il contributo che da voi attende il Papa: ricordare
con la vostra presenza orante presso la tomba di Pietro che nulla va anteposto a Dio;
che la Chiesa è tutta orientata a Lui, alla sua gloria; che il primato di Pietro è
al servizio dell'unità della Chiesa e che questa a sua volta è al servizio del disegno
salvifico della Santissima Trinità”. Mons. Comastri, nel
suo indirizzo di saluto al Papa, aveva ribadito l’impegno del Capitolo ad essere “corona
di orazione incessante e di comunione leale e profonda con Pietro, che oggi – ha detto
- ha il nome di Benedetto XVI”. E il Papa ha accolto questa riconfermata fedeltà,
apprezzando lo “zelo” mostrato da canonici ed esortandoli “affinché - ha auspicato
- la Basilica di San Pietro possa essere un autentico luogo di preghiera, di adorazione
e di lode al Signore”:
“In questo luogo sacro,
dove giungono ogni giorno migliaia di pellegrini e turisti da tutto il mondo, più
che altrove è necessario che accanto alla tomba di Pietro vi sia una comunità stabile
di preghiera, che garantisca continuità con la tradizione e al tempo stesso interceda
per le intenzioni del Papa nell'oggi della Chiesa e del mondo”.
Benedetto
XVI, che ha sottolineato la collaborazione esistente tra l'istituzione capitolare
e la Fabbrica di San Pietro, ha concluso l’udienza invocando sul Capitolo la protezione
di San Pietro, di San Giovanni Crisostomo - “le cui reliquie - ha rammentato - sono
conservate proprio nella vostra Cappella, e degli altri Santi e Beati presenti nella
Basilica” - e la protezione della Vergine Immacolata, “la cui effigie da voi venerata
nella Cappella del Coro - ha concluso il Papa con uno sguardo alla storia e all’arte
sacra - venne incoronata dal Beato Pio IX nel 1854 e circondata di stelle cinquanta
anni dopo, nel 1904, da San Pio X”.