All'Angelus il Papa sottolinea due motivi di preghiera: l'odierna festa della Beata
Vergine Maria del Rosario e l'impegno missionario
L'odierna festa della Beata Vergine Maria e l'impegno missionario, al quale è dedicato
in modo particolare questo mese di ottobre, sono i due motivi di preghiera indicati
da Benedetto XVI all'Angelus. Ecco il testo integrale:
Cari fratelli e sorelle, questa
prima domenica di ottobre ci offre due motivi di preghiera e di riflessione: la memoria
della Beata Vergine Maria del Rosario, che ricorre proprio oggi, e l’impegno missionario,
a cui il mese è dedicato in modo speciale. L’immagine tradizionale della Madonna del
Rosario raffigura Maria che con un braccio sostiene Gesù Bambino e con l’altro porge
la corona a san Domenico. Questa significativa iconografia mostra che il Rosario è
un mezzo donato dalla Vergine per contemplare Gesù e, meditandone la vita, amarlo
e seguirlo sempre più fedelmente. E’ la consegna che la Madonna ha lasciato anche
in diverse sue apparizioni. Penso, in particolare, a quella di Fatima avvenuta 90
anni fa. Ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco, presentandosi come “la Madonna
del Rosario”, raccomandò con insistenza di recitare il Rosario tutti i giorni, per
ottenere la fine della guerra. Anche noi vogliamo accogliere la materna richiesta
della Vergine, impegnandoci a recitare con fede la corona del Rosario per la pace
nelle famiglie, nelle nazioni e nel mondo intero.
Sappiamo,
tuttavia, che la vera pace si diffonde là dove gli uomini e le istituzioni si aprono
al Vangelo. Il mese di ottobre ci aiuta a ricordare questa fondamentale verità mediante
una speciale animazione che tende a tener vivo l’anelito missionario in ogni comunità
e a sostenere il lavoro di quanti - sacerdoti, religiosi, religiose e laici - operano
sulle frontiere della missione della Chiesa. Con speciale cura ci prepariamo a celebrare,
il prossimo 21 ottobre, la Giornata Missionaria Mondiale, che avrà come tema: “Tutte
le Chiese per tutto il mondo”. L’annuncio del Vangelo resta il primo servizio che
la Chiesa deve all’umanità, per offrire la salvezza di Cristo all’uomo del nostro
tempo, in tante forme umiliato e oppresso, e per orientare in senso cristiano le trasformazioni
culturali, sociali ed etiche che sono in atto nel mondo. Quest’anno un ulteriore motivo
ci spinge ad un rinnovato impegno missionario: il 50° anniversario dell’Enciclica
Fidei donum del Servo di Dio Pio XII, che promosse e incoraggiò la cooperazione tra
le Chiese per la missione ad gentes. Mi piace ricordare anche che 150 anni or sono
partirono per l’Africa, precisamente per l’attuale Sudan, cinque preti e un laico
dell’Istituto di Don Mazza di Verona. Tra loro vi era san Daniele Comboni, futuro
Vescovo dell’Africa centrale e patrono di quelle popolazioni, la cui memoria liturgica
ricorre il prossimo 10 ottobre.
All’intercessione
di questo pioniere del Vangelo e dei numerosi altri Santi e Beati missionari, particolarmente
alla materna protezione della Regina del Santo Rosario affidiamo tutti i missionari
e le missionarie. Ci aiuti Maria a ricordarci che ogni cristiano è chiamato ad essere
annunciatore del Vangelo con la parola e con la vita.