All'Onu nuova condanna delle repressioni in Birmania. Russia e Cina contrarie a sanzioni
Un progetto di dichiarazione che condanna ''la repressione violenta'' condotta dalla
giunta birmana contro manifestanti e monaci buddisti. Questo il documento che Stati
Uniti, Gran Bretagna e Francia stanno facendo circolare in queste ore al Consiglio
di sicurezza dell'Onu, dopo la discussione a porte chiuse del rapporto di Ibrahim
Gambari, l’inviato dell’Onu appena rientrato da Yangoon. Confermata intanto la spaccatura
tra Washington, favorevole all'adozione di sanzioni, e l’asse Pechino-Mosca, da cui
è venuta una forte resistenza. Il servizio di Elena Molinari: