ILa Conferenza internazionale sulla formazione ed evoluzione dei dischi galattici:
intervista di Giovanni Peduto con padre José Funes, direttore della Specola vaticana
La formazione ed evoluzione dei dischi galattici: questo, il tema della Conferenza
internazionale promossa dal 1° al 5 ottobre dalla Specola Vaticana, presso il Centro
Matteo Ricci di Roma. Vi partecipano 210 astronomi, provenienti da 26 Paesi. Con noi
il direttore della Specola Vaticana, padre José Funes:
D. - Quali gli obiettivi
di questa conferenza internazionale?
R. – Nell’astronomia attuale, in questi
ultimi anni, si discutono tre temi di ricerca astronomica: la formazione dei pianeti,
la formazione delle stelle e la formazione delle galassie. La Specola Vaticana è coinvolta
in questi tre fronti della ricerca astronomica. In particolare questo convegno riguarda
la formazione e l’evoluzione delle galassie a disco. Ci sono tre tipi di galassie
nell’universo che è fatto da 100 miliardi di stelle. Le galassie ellittiche che sono
simili ad una palla di rugby; le galassie a disco che, per dirlo in poche parole,
sembrano un uovo fritto, e le galassie regolari che non hanno una forma particolare.
Questo congresso riguarda la formazione e l’evoluzione delle galassie a disco.
D.
- Cosa è emerso in questa conferenza? Ci sono nuove scoperte sulle galassie?
R.
– Sì, abbiamo discusso all’inizio della settimana: abbiamo cominciato dalla nostra
galassia, la Via Lattea che è proprio una galassia a disco e adesso andiamo avanti
fino alle galassie più lontane così capiamo come erano le galassie nel passato, quando
erano giovani. Uno dei risultati più importanti è come crescono le galassie, come
si formano questi dischi, come aumentano in diametro per esempio. Adesso abbiamo la
possibilità di osservare attraverso i telescopi spaziali, per esempio “Galex” che
è della NASA e permette di osservare la luce ultravioletta e questo è uno dei principali
risultati che si discutono in questi giorni. Prima potevamo solo osservare con i telescopi
quello che si chiama la “luce visibile”, quella luce che i nostri occhi possono vedere.
Con i radiotelescopi, con i telescopi dello spazio, abbiamo un’immagine più completa
delle galassie.
D. - Ancora oggi nascono nuove galassie?
R. – Diciamo
che le galassie, nel presente dell’universo, continuano, alcune di loro, a formare
stelle perché le stelle sono formate dal gas e dalla polvere che c’è nelle galassie.
A questo punto l’universo forma meno stelle che miliardi di anni fa. Le galassie più
lontane, che noi vediamo quando erano più giovani, si mostrano come si formano ed
evolvono.
D. - La nostra galassia si chiama Via Lattea: cosa ne sappiamo?
R.
– Sappiamo parecchio: sappiamo che la via Lattea è parte di un gruppo di galassie
locali, che questo gruppo è composto più o meno da 40 galassie. Ci sono delle galassie
piccole che sono satelliti della nostra galassia e queste piccole galassie contribuiscono
a formare la nostra, sono, per dire a parole semplici, inghiottite dalla nostra e
queste stelle e le altre galassie possono formare parte della nostra galassia. Abbiamo
anche per esempio la galassia Andromeda che è molto simile, possiamo dire è sorella
della nostra Via Lattea ed è a spirale ed è la galassia a spirale più vicina, si trova
a due milioni di anni luce da noi.