2007-10-04 14:28:02

ILa Conferenza internazionale sulla formazione ed evoluzione dei dischi galattici: intervista di Giovanni Peduto con padre José Funes, direttore della Specola vaticana



La formazione ed evoluzione dei dischi galattici: questo, il tema della Conferenza internazionale promossa dal 1° al 5 ottobre dalla Specola Vaticana, presso il Centro Matteo Ricci di Roma. Vi partecipano 210 astronomi, provenienti da 26 Paesi. Con noi il direttore della Specola Vaticana, padre José Funes:

D. - Quali gli obiettivi di questa conferenza internazionale?

R. – Nell’astronomia attuale, in questi ultimi anni, si discutono tre temi di ricerca astronomica: la formazione dei pianeti, la formazione delle stelle e la formazione delle galassie. La Specola Vaticana è coinvolta in questi tre fronti della ricerca astronomica. In particolare questo convegno riguarda la formazione e l’evoluzione delle galassie a disco. Ci sono tre tipi di galassie nell’universo che è fatto da 100 miliardi di stelle. Le galassie ellittiche che sono simili ad una palla di rugby; le galassie a disco che, per dirlo in poche parole, sembrano un uovo fritto, e le galassie regolari che non hanno una forma particolare. Questo congresso riguarda la formazione e l’evoluzione delle galassie a disco.

D. - Cosa è emerso in questa conferenza? Ci sono nuove scoperte sulle galassie?

R. – Sì, abbiamo discusso all’inizio della settimana: abbiamo cominciato dalla nostra galassia, la Via Lattea che è proprio una galassia a disco e adesso andiamo avanti fino alle galassie più lontane così capiamo come erano le galassie nel passato, quando erano giovani. Uno dei risultati più importanti è come crescono le galassie, come si formano questi dischi, come aumentano in diametro per esempio. Adesso abbiamo la possibilità di osservare attraverso i telescopi spaziali, per esempio “Galex” che è della NASA e permette di osservare la luce ultravioletta e questo è uno dei principali risultati che si discutono in questi giorni. Prima potevamo solo osservare con i telescopi quello che si chiama la “luce visibile”, quella luce che i nostri occhi possono vedere. Con i radiotelescopi, con i telescopi dello spazio, abbiamo un’immagine più completa delle galassie.

D. - Ancora oggi nascono nuove galassie?

R. – Diciamo che le galassie, nel presente dell’universo, continuano, alcune di loro, a formare stelle perché le stelle sono formate dal gas e dalla polvere che c’è nelle galassie. A questo punto l’universo forma meno stelle che miliardi di anni fa. Le galassie più lontane, che noi vediamo quando erano più giovani, si mostrano come si formano ed evolvono.

D. - La nostra galassia si chiama Via Lattea: cosa ne sappiamo?

R. – Sappiamo parecchio: sappiamo che la via Lattea è parte di un gruppo di galassie locali, che questo gruppo è composto più o meno da 40 galassie. Ci sono delle galassie piccole che sono satelliti della nostra galassia e queste piccole galassie contribuiscono a formare la nostra, sono, per dire a parole semplici, inghiottite dalla nostra e queste stelle e le altre galassie possono formare parte della nostra galassia. Abbiamo anche per esempio la galassia Andromeda che è molto simile, possiamo dire è sorella della nostra Via Lattea ed è a spirale ed è la galassia a spirale più vicina, si trova a due milioni di anni luce da noi.








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