I festeggiamenti per San Francesco, Patrono d'Italia. La Puglia offre l'olio per la
lampada votiva di Assisi
Si aprono oggi i festeggiamenti in onore di san Francesco, fondatore dell’ordine francescano
e patrono d’Italia. Domani la celebrazione della solennità nella Basilica Papale intitolata
al poverello in Assisi. Oggi la liturgia del Transito nella Basilica Papale di Santa
Maria degli Angeli in Porziuncola dove S. Francesco trascorse gli ultimi giorni della
sua vita e morì facendosi deporre sulla nuda terra, la sera del 3 ottobre 1226. Quest’anno
l’olio per alimentare la Lampada Votiva dei Comuni d’Italia che arde sulla Tomba del
Santo è offerto dalla Puglia, in rappresentanza di tutte le Regioni italiane. Ma cosa
ricorda il transito? Ce lo spiega padre Massimo Reschiglian, ministro provinciale
dei Frati minori dell’Umbria. L’intervista è di Paolo Ondarza:
R.
- Sta a ricordare il momento della sua morte, potremmo dire la sua Pasqua, il momento
nel quale Francesco si abbandona totalmente alla Misericordia del Padre chiamando
la morte “sorella”. Quest’anno, abbiamo la regione Puglia con tutti i pellegrini e
i comuni della Regione che saranno qui per portare l’olio cha arderà presso il sepolcro
del Santo durante tutto l’anno.
D. - Si tratta di
un gesto che riguarda di anno in anno una regione diversa...
R.
- Ogni regione è legata a San Francesco. Della regione Puglia ricordiamo come questa
facesse parte dei sogni cavallereschi di Francesco. Francesco partì per le Puglie
proprio cercando una gloria - potremmo dire - mondana, una gloria umana, e ispirato
da Dio durante un sogno a Spoleto decise poi di ritornare sui suoi passi e di mettersi
in cammino cercando invece - come dicono le fonti antiche - “Madonna Povertà”. Potremmo
dire che la Puglia esprime per Francesco questa conversione e quest’anno siamo proprio
nell’anno che ricorda la conversione di Francesco.
D.
- Nel programma che riguarda i festeggiamenti del 3 ottobre si legge una frase: “Affrettati
a venire a Santa Maria degli Angeli se vivente mi vuoi vedere”. A chi appartiene?
R.
- Una frase detta da Francesco per richiamare frate Jacopa de’ Sottesoli, una nobildonna
romana, che doveva venire secondo i suoi desideri da Roma per salutarlo per l’ultima
volta prima della morte. Nella mattina del 3 noi festeggiamo anche quest’episodio:
l’incontro con frate Jacopa, ricchissimo di umanità, in cui questa donna porta dei
dolci a Francesco, che amava molto, e prega con lui proprio negli istanti prima della
sua morte.
D. - Padre Massimo, chi viene ad Assisi
torna dicendo di aver trovato veramente la figura e la presenza di Francesco ancora
viva...
R. - Tutti questi luoghi hanno una grazia
particolare. Sono luoghi in cui Dio stesso si è manifestato. I pellegrini che vengono
qui nell’accostarsi alla figura di Francesco, si accostano anche alla figura di Cristo
e si riavvicinano alla fede. Ogni giorno vediamo miracoli qui: persone che si riconciliano
con Dio e ritrovano una speranza per la loro vita.
D.
- Questo è stato un anno importante per la visita di un pellegrino del tutto particolare:
Benedetto XVI si è messo in cammino verso Assisi...
R.
- E’ stato un momento bellissimo e esaltante. Il Papa ha detto ai giovani che Francesco
comunica a tutti la bellezza di Dio. Sicuramente, abbiamo un tracciato, che ci è dato
dai discorsi che il Papa ci ha lasciato quel giorno, perché la vita cristiana realmente
diventi autentica e porti frutto.