BIRMANIA Leader religiosi nel mondo solidali con il popolo birmano
MANILA/ GIAKARTA/DUBLINO, 3 ott 07 - Continua a crescere il sostegno al popolo birmano
da parte dei leader religiosi nel mondo. In un messaggio indirizzato a mons. Paul
Zinghtung Grawng, arcivescovo di Mandalay il segretario generale della Federazione
delle Conferenze Episcopali dell’Asia (Fabc) mons. Orlando Quevedo ha espresso tutta
la solidarietà e preoccupazione dei vescovi asiatici per il giro di vite del regime
militare nel Paese e ha chiesto di pregare affinché si fermino le violenze. Anche
la Conferenza dei vescovi e degli ulema musulmani di Mindanao, nelle Filippine, ha
“assicurato le sue preghiere per la pace e la sua solidarietà ai vescovi del Myanmar”,
così come la commissione per il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale
indiana, che ha condannato le uccisioni a Yangon. La Caritas Internationalis ha condannato
la repressione, chiesto al governo del Myanmar di “rispettare i diritti umani, compreso
il diritto a manifestare pacificamente” e sollecitato l’intervento della comunità
internazionale. Dello stesso tenore l’appello del Comitato indonesiano delle religioni
per la pace (IComRP), cui hanno aderito leader cattolici e al quale si è unito a nome
dei vescovi dell’Indonesia il segretario della Commissione episcopale per gli affari
religiosi che ha espresso “profondo cordoglio per l’uccisione di monaci e civili”.
La drammatica situazione in Birmania è stata al centro dell’omelia dall’arcivescovo
di Dublino card. Diarmuid Martin alla Messa di apertura dell’Anno giudiziario in Irlanda,
che ha definito il regime birmano “corrotto, cinico e attaccato al potere”. Il caso
birmano, ha rimarcato il porporato, “è un monito per tutte le società su quello che,
nella “Deus Caritas Est”, Benedetto XVI definisce ‘l’accecamento etico della
ragione, derivante dal prevalere dell'interesse e del potere che la abbagliano”. (Ucan;
Cns; Misna – ZENGARINI)