2007-10-03 12:20:58

BIRMANIA Leader religiosi nel mondo solidali con il popolo birmano


MANILA/ GIAKARTA/DUBLINO, 3 ott 07 - Continua a crescere il sostegno al popolo birmano da parte dei leader religiosi nel mondo. In un messaggio indirizzato a mons. Paul Zinghtung Grawng, arcivescovo di Mandalay il segretario generale della Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia (Fabc) mons. Orlando Quevedo ha espresso tutta la solidarietà e preoccupazione dei vescovi asiatici per il giro di vite del regime militare nel Paese e ha chiesto di pregare affinché si fermino le violenze. Anche la Conferenza dei vescovi e degli ulema musulmani di Mindanao, nelle Filippine, ha “assicurato le sue preghiere per la pace e la sua solidarietà ai vescovi del Myanmar”, così come la commissione per il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale indiana, che ha condannato le uccisioni a Yangon. La Caritas Internationalis ha condannato la repressione, chiesto al governo del Myanmar di “rispettare i diritti umani, compreso il diritto a manifestare pacificamente” e sollecitato l’intervento della comunità internazionale. Dello stesso tenore l’appello del Comitato indonesiano delle religioni per la pace (IComRP), cui hanno aderito leader cattolici e al quale si è unito a nome dei vescovi dell’Indonesia il segretario della Commissione episcopale per gli affari religiosi che ha espresso “profondo cordoglio per l’uccisione di monaci e civili”.
La drammatica situazione in Birmania è stata al centro dell’omelia dall’arcivescovo di Dublino card. Diarmuid Martin alla Messa di apertura dell’Anno giudiziario in Irlanda, che ha definito il regime birmano “corrotto, cinico e attaccato al potere”. Il caso birmano, ha rimarcato il porporato, “è un monito per tutte le società su quello che, nella “Deus Caritas Est”, Benedetto XVI definisce ‘l’accecamento etico della ragione, derivante dal prevalere dell'interesse e del potere che la abbagliano”.
(Ucan; Cns; Misna – ZENGARINI)







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