2007-10-01 15:50:00

Un kamikaze in Pakistan uccide 14 persone - In Afghanistan morti 11 poliziotti attaccati da talebani - Scontro a fuoco a nordest di Gaza City: uccisi due militanti palestinesi


In Pakistan, l’esplosione di un kamikaze ha ucciso almeno 14 persone tra cui 4 poliziotti nella cittadina di Bannu. L’uomo che si è fatto esplodere indossava un burqa femminile. Intanto migliaia di avvocati pakistani sono scesi in piazza a Lahore, a Karachi e in altre città del Paese, per protestare di nuovo contro il nulla osta della Corte suprema alla candidatura di Musharraf per un nuovo mandato come presidente. La stessa Corte ha firmato un decreto di sospensione del capo della polizia e del sindaco di Islamabad per aver ordinato un uso eccessivo della forza contro i manifestanti sabato: oltre 60 persone, fra cui 20 giornalisti, erano rimaste ferite. Oggi i manifestanti hanno sfilato per le strade di Lahore facendo sventolare bandiere nere.

- Un gruppo di talebani ha assaltato un convoglio del governo afghano uccidendo 11 poliziotti. E’ accaduto nella provincia di Ghazni, a sudovest di Kabul. Intanto le forze della NATO in Afghanistan hanno preannunciato una nuova operazione offensiva contro le ''diverse decine di talebani'' rifugiate nella valle del Baluchistan, nella provincia di Uruzgan. In un’intervista con l'emittente radiofonica BNR, il colonnello olandese, Nico Geerts, ha precisato che l'offensiva avverrà nel quadro di una più ampia operazione lanciata in tutta la provincia e smentito che le forze nemiche siano diverse migliaia. Lo scorso giugno, i militari olandesi affiancati dalle nuove forze afghane avevano combattuto un’aspra battaglia contro i talebani rifugiati nella valle.

- Soldati israeliani hanno ucciso due militanti palestinesi in uno scontro a fuoco avvenuto a nordest di Gaza City, nei pressi del confine con lo Stato ebraico. Secondo quanto riferito da un portavoce militare israeliano, sono stati i due militanti delle Brigate Ezzedim al Qassam, braccio armato di Hamas, ad aprire per primi il fuoco contro i soldati, lanciando contro di loro anche bombe a mano.

- Sembra certo che sarà il partito del presidente ecuadoriano Rafael Correa ad avere la maggioranza nell'Assemblea Costituente. 9 milioni di cittadini del Paese andino hanno espresso la propria preferenza in una consultazione voluta dal presidente socialista per la creazione di un'assemblea che nei prossimi 6 mesi riscriverà la Costituzione. Nell'Assemblea siedono 130 deputati: 24 eletti a livello nazionale, 100 provenienti dalle circoscrizioni regionali e 6 designati dagli ecuadoriani residenti all'estero. Per i risultati ufficiali bisognerà attendere il lungo conteggio delle schede cosiddette "lenzuola elettorali", sulle quali comparivano 3229 candidati e 497 simboli di partito. I principi costituzionali difesi da "Movimento Paese", il partito di Correa, si ispirano al modello socialista boliviano di Evo Morales e venezuelano del presidente Hugo Chavez, il quale si è già congratulato con Correa. Una maggior presenza dunque dello Stato nell'economia, che si vuole non di mercato ma solidale. Ma l'opposizione teme che Correa intenda usare l'Assemblea per sciogliere il parlamento.

- Le forze dell'Unione Africana in Darfur vittime di un attacco di gruppi ribelli. Almeno 10 i morti, una decina di feriti. Ma risultano disperse circa 40 persone. E' successo sabato, nella base di Haskanita, nel sud della regione occidentale sudanese. Ma la notizia è stata diffusa solo ieri. Si tratta del bilancio più pesante da quando, in maggio 2004, l'Unione Africana ha dispiegato un contingente di 7.000 uomini per controllare la situazione nella regione martoriata dalla guerra civile. L'attacco arriva alla vigilia di una tavola rotonda che riunisce gli ex-leader di vari Paesi per contribuire al processo di pace. Fra loro l'ex presidente USA Jimmy Carter e Desmond Tutu, Nobel per la Pace, arcivescovo emerito di Città del Capo: "Ci consideriamo vecchi saggi del villaggio globale", ha detto. "La gravità della crisi in Darfur ci porta ad essere qui ora". L'attacco alle base dei peacekeepers africani è un segnale particolarmente negativo in vista dei negoziati di pace voluti dall'Unione Africana e dalle Nazioni Unite, che cominceranno il 27 ottobre a Tripoli, in Libia. Dal 2003 in Darfur si consuma un conflitto inter-etnico costato la vita a oltre 200 mila persone, secondo le stime degli osservatori internazionali. Due milioni e mezzo i rifugiati.

- Otto militari yemeniti risultano dispersi dopo l'eruzione del vulcano a Jabal al-Tair, una piccola isola disabitata del Mar Rosso a 80 miglia (circa 140 chilometri) dal porto di Houdieda. E' quanto riferisce l'agenzia statale, precisando che unità della Marina sono state inviate ieri notte sull'isola per evacuare le truppe del presidio militare. La ripresa dell'attività del vulcano era stata segnalata venerdì scorso, subito dopo un leggero sisma di magnitudo 3.7 della scala Richter che aveva scosso l'isolotto montagnoso, provocando degli smottamenti. A partecipare alle operazioni di soccorso è anche una fregata canadese, la HMCS Toronto, in navigazione verso il Canale di Suez quando ha ricevuto una richiesta di aiuto dalle autorità yemenite.

- In Turchia 13 persone sono rimaste uccise e 2 ferite in un'imboscata ieri. Le autorità di Ankara attribuiscono l'attacco al Partito dei lavoratori del Kurdistan che, dal 1984, lotta per l'autodeterminazione del Kurdistan turco. L'assalto ha avuto come obiettivo un minibus che trasportava civili e alcuni cosiddetti "guardiani di villaggio". Si tratta di una milizia curda armata e addestrata da Ankara per assicurare la protezione dei centri abitati del sud-est dell'Anatolia, soggetti alle azioni armate del PKK. Secondo la Turchia i combattenti curdi hanno le loro retrovie nel Kurdistan iracheno, per questo gli emissari di Ankara hanno convinto il governo iracheno a firmare un accordo per la lotta comune contro i campi dei ribelli curdi in Iraq. L'intesa, che è stata firmata venerdì scorso, non prevede, come invece sperava il governo turco, la possibilità per il suo esercito di inseguire i ribelli curdi in Iraq. E oggi è giunta la dichiarazione del capo delle forze armate in Turchia: il generale Staff ha sottolineato che stabilire uno Stato curdo indipendente nel nord Iraq porrebbe rischi per la Turchia sia sul piano politico che su quello della sicurezza.

- Garry Kasparov candidato dell'opposizione liberale alle presidenziali russe 2008. L'ex campione del mondo di scacchi scenderà in lizza per la successione a Vladimir Putin. Kasparov ha superato di larga misura gli altri 5 candidati alle primarie del movimento L'Altra Russia: "Lo scopo de L'Altra Russia", ha detto, "non è vincere l'elezione, ma esserci. Stiamo cercando di forzare il regime ad accettare il nostro diritto a partecipare ad elezioni libere e trasparenti". Ma il cammino di Kasparov, leader storico delle marce del dissenso, regolarmente represse dalle forze dell'ordine, non sarà facile anche all'interno dell'opposizione. Che si presenta come una galassia frammentata e litigiosa, anche al congresso del partito. Il primo dei non votati de L'Altra Russia è l'ex premier Mikhail Kassianov che promette di presentarsi comunque. E poi ci sono i nazional-bolscevichi di Eduard Limonov che, dall'interno, accusano i militanti di Kasparov di essere al soldo degli USA di Bush. Le presidenziali si terranno in marzo dell'anno prossimo. Il 2 dicembre le legislative. La campagna elettorale si è ufficialmente aperta il 5 settembre.

- La sfida è lanciata: David Cameron si sente pronto alle elezioni anche ora, nonostante i sondaggi decisamente sfavorevoli. Il leader dei conservatori britannici ha parlato poco prima dell'apertura del congresso del suo partito, a Blackpool: dopodomani Cameron si presenterà davanti alla sua platea. Il partito presenta le sue proposte, che vanno dalle esenzioni fiscali per l'acquisto della prima casa di valore inferiore alle 250.000 sterline, agli aiuti per la famiglia, alla tassa ecologica per le compagnie aeree che non riempiono abbastanza i loro aerei, ai tagli degli aiuti per i disoccupati che rifiutino i lavori proposti. A pensare alle elezioni anticipate, secondo la stampa britannica, è il premier, il laburista Gordon Brown: perché gode di notevole popolarità, in questa fase, e nei sondaggi è largamente in testa, fino a undici punti in più rispetto al rivale. Brown, secondo la stampa, potrebbe decidere proprio in questi giorni di indire le elezioni.

- In Belgio rinascono le speranze di formare un governo dopo che il cristiano-democratico fiammingo Yves Leterme è stato incaricato nel week-end dal re Alberto II di riprovare a creare un esecutivo, mentre lo spettro della scissione fra fiamminghi e walloni continua ad aleggiare. E' il secondo tentativo di Leterme, che ha vinto le elezioni nelle regioni fiamminghe ma non è stato in grado finora di formare la prevista coalizione con i liberali, anche a causa della tensione fra i partiti francofoni e quelli fiamminghi. Leterme è ritenuto portatore di un progetto di riforma delle istituzioni in senso autonomista, che secondo i walloni è un passo in più verso l'implosione del Paese. Ora alcuni sono convinti che il dialogo abbia fatto qualche progresso. Uno di questi è il ministro dell'Economia e del lavoro della regione di Bruxelles Benoit Cerehxe: "Fra i partner si è instaurato un clima di fiducia in particolare grazie all'incarico esplorativo attribuito a Van Rompuy e dunque se Leterme torna oggi significa che è pronto a lavorare nel quadro delle convergenze che sono state stabilite fra i due partner". C'è però chi non condivide neanche questo cauto ottimismo, come la socialista Laurette Onkelinx: "Viviamo in un momento di opacità politica. Nessuno ci dice nulla. I negoziati vengono condotti in segreto. I cittadini non hanno alcuna informazione. Tutto ciò a mio avviso è grave in una democrazia". Nell'attesa, 112 giorni dopo le politiche, il Belgio resta ancora senza governo. E l'esecutivo uscente di Guy Verofstadt continua a gestire gli affari correnti.

- E’ morto in seguito ad un attacco cardiaco Milan Jelic, presidente della Repubblica Serba di Bosnia. Aveva 51 anni.

- E sono stati fatti sette arresti per l’esplosione sabato scorso nelle Maldive. Almeno dodici turisti sono rimasti feriti nell’esplosione di una bomba, di fabbricazione artigianale al Sultan Park, all'esterno della principale moschea della capitale Malè. Almeno 8 dei feriti sono cinesi, due sarebbero britannici e un altro giapponese. Non si conosce ancora la nazionalità dell'ultimo turista ferito. Non sembra ci siano italiani coinvolti.

- Con l'obiettivo realistico della moratoria “ci sono le condizioni perché l'Assemblea generale si esprima contro la pena di morte” ha detto il ministro degli Esteri Massimo D'Alema alla riunione organizzata da Italia e Portogallo all'ONU sulla pena capitale. Sul fronte della pena di morte le opinioni pubbliche vogliono risultati concreti: “Sarebbe un errore perdere questa opportunità”, ha detto Massimo D'Alema che ha co-presieduto la riunione con il collega portoghese Luis Amado.

- Il presidente della Corea del Sud, Roh Moo-hyun, ha detto che nel secondo summit che si terrà domani tra i leader delle due Coree premerà per ottenere pace e un eventuale taglio di armamenti che caratterizzano il confine tra i due Paesi. Domani Roh Moo-hyun con una delegazione al seguito si recherà da Seoul a Pyongyang per un colloquio con il leader della Corea del nord Kim Jong-il. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI No. 274

 
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