Volge al termine la visita del cardinale Sodano in Cile a 20 anni dal pellegrinaggio
di Giovanni Paolo II nel Paese latinoamericano
Si avvia alla conclusione la visita in Cile del cardinale Angelo Sodano, decano del
Collegio cardinalizio. Il porporato sta prendendo parte, dal 25 settembre, a numerose
iniziative della Conferenza episcopale cilena a chiusura delle commemorazioni del
20.mo anniversario del pellegrinaggio di Giovanni Paolo II e del centenario della
nascita del cardinale Raúl Silva Henríquez. L’ex segretario di Stato ha incontrato
tutte le più alte autorità del Paese tra cui il Presidente della Repubblica, signora
Michelle Bachelet. Giovedì scorso, durante la celebrazione eucaristica nel duomo della
capitale, in ricordo del cardinale Silva Henríquez, il porporato ha ricordato il profilo
dell’ex arcivescovo, morto il 9 aprile 1999, soffermandosi sulla sua figura di salesiano
e vescovo e sull’anima del suo apostolato. “E’ per me un onore elevare un Te Deum
di azione di grazia al Signore per il dono di questo servitore della Chiesa. In quest’ora
di tanti ricordi - ha aggiunto il cardinale Sodano - desidero associare la sua memoria
a quella di Giovanni Paolo II: due pastori eccezionali, ognuno nel suo proprio campo.
Ambedue hanno amato e servito la Chiesa con i suoi talenti e limiti, con le sue virtù
e fragilità umane. Mercoledì scorso, presso l’Università Cattolica di Santiago, il
porporato aveva anche ricordato “lo splendore della verità di Giovanni Paolo II” ad
oltre due anni della sua morte e a vent'anni dalla sua visita in Cile. E così come
aveva fatto il giorno prima presso la Fondazione “Giovanni Paolo II” analizzando la
dimensione profetica delle prime encicliche di Papa Wojtyla, in questa solenne lezione
magistrale ha voluto soffermasi, in particolare, sul rapporto intrinseco tra la Veritatis
splendor (1993), l’Evangelium vitae (1995) e la Fides et ratio (1998). "Encicliche
antropologiche” le ha definite il porporato, citando le parole di Benedetto XVI. “Oggi
non esiste più Dio come autore creatore dell’uomo e come autore della legge morale.
L’uomo stesso - ha continuato il cardinale Angelo Sodano - diventa arbitro e criterio
ultimo del bene e del male. E’ così comprensibile che dal relativismo si passi presto
all’utilitarismo in base al quale è buono e giusto ciò che è utile (…). Di fronte
ad una simile situazione – ha aggiunto il porporato - appare ovvio parlare di una
sfida radicale all’uomo e alla morale del cristiano. Il magistero di Benedetto XVI
prosegue sulla stessa strada”. Infatti, lo scorso 7 settembre in Austria, ha sottolineato
infine il cardinale Sodano, il Santo Padre ci ha ricordato la “sostanziale corrispondenza
tra fede, verità e ragione” aggiungendo che “la convinzione di fondo della fede cristiana
afferma che all’origine di tutte le cose c’è la Ragione creatrice di Dio”. (A cura
di Luis Badilla)