Il cordoglio del Papa per la morte del cardinale polacco Adam Kozłowiecki, missionario
gesuita in Zambia e primo arcivescovo di Lusaka
Benedetto XVI ha espresso oggi il suo profondo cordoglio per la morte avvenuta stamattina
del cardinale polacco Adam Kozłowiecki, missionario gesuita in Zambia e primo arcivescovo
di Lusaka: aveva 96 anni. Il Papa, in un telegramma all’arcivescovo di Lusaka Telesphore
George Mpundu, ha ricordato “con gratitudine gli anni di altruistico e fervente servizio
missionario ed episcopale del primo arcivescovo di Lusaka” e il suo “incrollabile
impegno per la diffusione del Vangelo e il servizio alla Chiesa universale”.
Il
cardinale Adam Kozłowiecki nasce il 1° aprile 1911 a Huta Komorowska presso Kolbuszowa
(voivodato di Tarnobrzeg, attualmente diocesi di Sandomierz, Polonia). Dal 1921 al
1925 frequenta il famoso Collegio Pedagogico-Educativo San Giuseppe a Chyrów, gestito
dai Padri Gesuiti. Dopo la maturità, conseguita il 30 luglio 1929, entra nella Compagnia
di Gesù. Arrestato dalla Gestapo all’inizio della II guerra mondiale nel collegio
dei Padri Gesuiti di Cracovia, insieme a 24 confratelli, è rinchiuso nei campi di
concentramento di Auschwitz e Dachau. Ha descritto le dolorose prove di quel periodo,
accompagnate da straordinarie esperienze spirituali, nel libro “Oppressione e afflizione.
Diario di un prigioniero”.
Liberato dal campo di concentramento dai soldati
americani decide di partire per la Rhodesia del Nord (odierna Zambia), nella missione
gestita dai gesuiti polacchi: qui dà impulso ad una fiorente attività, soprattutto
nel campo dell’educazione. Intraprende il lavoro con coraggio e tenacia, visitando
le parrocchie e le case della missione nella foresta. Nel 1959 è nominato primo arcivescovo
metropolita di Lusaka. Non gli sono mai stati estranei i cambiamenti sociali e politici
in corso in Africa. Molte volte ha difeso l’uguaglianza delle razze e la giustizia.
Insieme con gli altri missionari ha svolto un ruolo importante nel raggiungimento
dell’indipendenza del Paese avvenuta il 24 ottobre 1964.
Dal momento della
fondazione dello Stato della Zambia indipendente, l’arcivescovo Kozłowiecki si è rivolto
più di una volta alla Santa Sede chiedendo di essere rimosso dal più alto incarico
nella gerarchia ecclesiastica di quel Paese per fare assegnare la Sede ad un africano.
Così il 29 maggio 1969 è trasferito alla Chiesa titolare di Potenza Picena. La decisione
ebbe una grande eco in tutta l’Africa, dove in molte regioni cominciarono a formarsi
gerarchie ecclesiastiche locali. Fedele alla sua vocazione missionaria, dopo la rinuncia
all’incarico di arcivescovo di Lusaka, resta nella Zambia, dove continua a lavorare
in vari posti della foresta africana come semplice missionario.
Nel 1998 Giovanni
Paolo II lo ha creato cardinale. Nel ringraziare il Santo Padre per averlo incluso
nel Collegio dei cardinali, l’arcivescovo Adam Kozłowiecki ha scritto: «Ti confesso,
Santo Padre, che sono rimasto completamente sbalordito da questa notizia, mi riusciva
difficile capire questo e riordinare i pensieri che, ovviamente, a 87 anni erano impegnati
in ben altri problemi. Con il bacio della mano e dei piedi di Sua Santità e con profonda
gratitudine accetto questo segno di fiducia, soprattutto in quanto segno di riconoscimento
per ogni semplice missionario che per volontà di Dio svolge il servizio alla Chiesa
e ai poveri, ai fratelli e alle sorelle che non conoscono il Padre. Mi hanno insegnato
che cosa vuol dire essere religioso-gesuita, mi hanno insegnato in seguito che cosa
vuol dire essere sacerdote, ed ora devo ancora imparare che cosa vuol dire essere
cardinale, perché questo non me l’hanno insegnato».