2007-09-28 11:59:08

Cristiani e musulmani promuovano insieme la pace, la libertà religiosa e i diritti umani: così il cardinale Tauran nel messaggio per la fine del Ramadan


“Cristiani e Musulmani: chiamati a promuovere una cultura di pace”: è il titolo del Messaggio inviato ai fedeli musulmani dal cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, in occasione della festività islamica dell’Id al-Fitr che a metà di ottobre segnerà la fine del Ramadan. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3

 “Cristiani e musulmani lavorino insieme, con reciproca stima, in vista della pace e di un avvenire migliore per tutti gli uomini”: è l’auspicio espresso dal cardinale Tauran nel suo messaggio augurale. “Nel travagliato periodo che stiamo attraversando – afferma il porporato - i membri delle religioni hanno soprattutto il dovere, in quanto servitori dell’Onnipotente, di operare a favore della pace, rispettando sia le convinzioni personali e comunitarie di ciascuno che la libertà della pratica religiosa. La libertà di religione, che non si riduce alla semplice libertà di culto – prosegue il messaggio - è infatti uno degli aspetti essenziali della libertà di coscienza, che è propria di ogni persona ed è la pietra angolare dei diritti umani. E’ prendendo in considerazione questa esigenza che potrà essere edificata una cultura della pace e della solidarietà fra gli uomini, e tutti potranno impegnarsi risolutamente per costruire una società sempre più fraterna, facendo tutto ciò che è in loro potere per rifiutare qualsiasi forma di violenza, per denunciare e respingere ogni ricorso alla violenza, che non può mai avere delle motivazioni religiose, poiché essa offende l’immagine di Dio nell’uomo. Sappiamo tutti – sottolinea il cardinale Tauran - che la violenza, in primo luogo il terrorismo che colpisce ciecamente e fa numerose vittime soprattutto tra gli innocenti, è incapace di risolvere i conflitti e non può che mettere in moto l’ingranaggio mortale dell’odio distruttore, a discapito dell’uomo e delle società”.
 
“Spetta a noi tutti, in quanto persone religiose – rileva il porporato - essere anzitutto educatori a favore della pace, dei diritti dell’uomo, di una libertà rispettosa di ciascuno”. Il cardinale Tauran esprime quindi l’auspicio di una “intensificazione del dialogo” fra cristiani e mondo islamico “perché le giovani generazioni non formino dei blocchi culturali o religiosi gli uni contro gli altri, ma siano autentici fratelli e sorelle in umanità. Il dialogo – conclude il messaggio - è uno strumento che ci può aiutare ad uscire dalla spirale senza fine dei conflitti e delle molteplici tensioni che attraversano le nostre società, perché tutti i popoli possano vivere nella serenità e nella pace”.







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