2007-09-27 11:57:05

Sri Lanka: mistero sulla morte di un missionario gesuita che aiutava gli sfollati


Restano ancora da chiarire le circostanze in cui ieri ha trovato la morte padre Nicholas Pillai Packiyaranjith, il missionario gesuita ucciso nel nord dello Sri Lanka, mentre attraversava una zona sotto il controllo dei ribelli delle Tigri per la Liberazione della Patria Tamil Eelam (LTTE). Secondo fonti locali, riprese dall’agenzia Misna, il missionario potrebbero essere stato ucciso dai proiettili sparati contro il veicolo su cui si trovava dalle unità speciali dell’esercito dello Sri Lanka (DPU), impegnate nella zona per contrastare i ribelli. “Da quello che ci risulta – affermano fonti del Jesuit Refugees Service, organizzatore umanitaria di cui il missionario era il coordinatore nella diocesi di Mannar – padre Packiyaranjith è morto per l’esplosione di una bomba piazzata sul ciglio della strada, anche se le foto del veicolo mostrano numerosi fori di proiettile sulla carrozzeria del furgoncino”. Secondo la ricostruzione fornita da fonti del JRS a Colombo, padre Packiyaranjith era entrato nella zona sotto controllo del LTTE per raggiungere la località di Vidaththaltheevu, dove avrebbe dovuto consegnare cibo e beni di prima necessità ai bambini del locale orfanotrofio e verificare le condizioni degli sfollati presenti nella zona, a causa dei recenti scontri. Sul furgoncino si trovava anche l’assistente del missionario, un laico di nome Christopher Jujin, che avrebbe riportato ferite e si troverebbe al momento in cura presso l’ospedale di Ki’linochchi. (R.M.)







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