I vescovi del Kenya in vista delle presidenziali di dicembre: “No alla violenza. Non
corrompete i giovani per seminare caos durante la campagna elettorale”
I vescovi del Kenya, unitamente ad altri leader religiosi del Paese, hanno stigmatizzato,
in un comunicato, il clima di violenza che sta segnando la campagna elettorale per
le presidenziali di dicembre. Lo rende noto l'Agenzia Fides. L’ultimo episodio di
violenza risale al 22 settembre, quando tre politici dell’opposizione sono stati feriti
con pietre e frecce per essersi presentati senza invito a una raccolta di fondi organizzata
dai sostenitori del presidente uscente, Mwai Kibaki, in una zona rurale del distretto
occidentale di Kisii. “La violenza come forma di mobilitazione è inaccettabile per
la stabilità e la prosperità del nostro Paese”, si legge nel comunicato, che rivolge
un appello a tutti i leader politici “alla calma, alla tolleranza e al rispetto della
legge”. Il testo, firmato dal presidente della Conferenza episcopale kenyana, l’arcivescovo
John Njue, condanna anche il coinvolgimento dei giovani nelle violenze: “È un vero
peccato – si legge - che quando accadono casi di violenza, siano ancora i giovani
a essere usati dai politici come strumenti per questi compiti sporchi e rischiosi.
Questo è inaccettabile e deve essere condannato da tutti”. Lo stesso concetto è stato
espresso nei giorni scorsi da mons. Salesius Mugambi, vescovo di Meru, che durante
una Messa per i giovani, celebrata a Nairobi, ha lamentato che “troppe volte i politici
hanno ingannato i giovani, finanziandoli per seminare il caos durante i raduni politici,
come parte della loro campagna elettorale”. Anche il presidente della Commissione
Giustizia e Pace, mons. Peter J. Kairo, ha invitato a seguire la strada della non
violenza: “Nel momento in cui entriamo nel periodo elettorale - ha detto - esortiamo
alla calma, alla tolleranza e al rispetto della legge”. Il presidente uscente, Mwai
Kibaki, eletto nel 2002 alla testa dell’Alleanza Arcobaleno, si presenta alle elezioni
per un secondo mandato come candidato di una nuova alleanza, il Partito di Unità Nazionale.
Il suo sfidante, Raila Odinga, è un ex alleato divenuto il capo del partito di opposizione,
Orange Democratic Movement (ODM). (L.Z.)