2007-09-26 16:00:28




I vescovi della Costa Rica intervengono in vista del referendum sul Trattato di Libero Commercio (TLC) con gli Stati Uniti, che si svolgerà nel Paese il 7 ottobre. Ne dà dovizia l’agenzia Fides. In un comunicato, i presuli, che ritengono di non poter restare ai “margini della lotta per la giustizia, riaffermano il loro impegno di “illuminare a partire dal Vangelo e dall'insegnamento Sociale della Chiesa” e invitano in primo luogo tutti i costaricani a partecipare al voto esercitando così un dovere civico. Il TLC è uno strumento di politiche commerciali ma – spiegano – “non può giustificarsi solo con il beneficio di pochi, bensì con quello di tutti i gruppi cittadini”. Da questo punto di vista i presuli richiamano “i principi di giustizia, equità, solidarietà, opzione preferenziale per i poveri, libertà, autonomia, partecipazione, dialogo e rispetto per l’ambiente”. Sottolineando che non spetta a loro dire se bisogna votare si o no nel referendum, il documento pone una serie di interrogativi relativi alla capacità del TLC di risolvere la povertà e il divario sociale. Quindi l’esortazione a tutti i settori sociali affinché, dopo il referendum, “si rispetti lo stato di diritto e si accetti il risultato con maturità e serenità, evitando tutto quello che possa minacciare la pace sociale”. I vescovi, che si sono pronunciati più volte sul voto, hanno manifestato la loro preoccupazione per il clima di tensione e di aspro confronto che si vive nel Paese già da vari mesi. Proprio in nome della pace sociale, la commissione arcidiocesana delle missioni, insieme alle Pontificie Opere Missionarie della Costa Rica, sta organizzando il secondo Rosario Missionario per sabato 6 ottobre. Il Rosario si celebrerà in una zona centrale della capitale e culminerà con una Santa Messa nella Cattedrale che sarà presieduta dall’arcivescovo di San José, Mons. Hugo Barrantes. Vi parteciperanno gruppi missionari laicali, rappresentanti di differenti parrocchie dell’arcidiocesi, religiosi e religiose, mentre si invitano anche tutti i missionari dell'America Latina ad unirsi spiritualmente ai costaricani. (E.B.)







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